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Negli ultimi tre anni, John DeLong dell’Università del Nebraska-Lincoln si è dedicato a una potenziale scoperta rivoluzionaria: le particelle virali non sono solo una fonte di infezione, ma sono anche nutrimento. DeLong e i suoi colleghi hanno scoperto che una specie di Halteria può mangiare un numero enorme di clorovirus infettivi che condividono il loro habitat acquatico. Per la prima volta, gli esperimenti di laboratorio del team hanno anche dimostrato che una dieta a base di soli virus, che il team chiama “virovory”, è sufficiente per alimentare la crescita fisiologica e persino la crescita della popolazione di un organismo. I clorovirus, una scoperta determinante per la carriera di James Van Etten del Nebraska, sono noti per infettare microscopiche alghe verdi. Alla fine, i clorovirus invasori fanno esplodere i loro ospiti unicellulari come palloncini, versando carbonio e altri elementi che sostengono la vita in mare aperto. Quel carbonio, che potrebbe essere andato ai predatori delle minuscole creature, viene invece aspirato da altri microrganismi: un cupo programma di riciclaggio in miniatura e, apparentemente, per sempre.

“In realtà si tratta solo di mantenere basso il carbonio in questa sorta di strato di zuppa microbica, impedendo ai pascolatori di assorbire energia lungo la catena alimentare”, ha affermato DeLong, professore associato di scienze biologiche presso Nebraska. Ma se i ciliati stanno mangiando quegli stessi virus per cena, allora virovory potrebbe controbilanciare il riciclaggio del carbonio che i virus sono noti per perpetuare. È possibile, ha affermato DeLong, che il virovory stia aiutando e favorendo la fuga del carbonio dalle fecce della catena alimentare, garantendogli una mobilità verso l’alto che i virus altrimenti sopprimono. “Se moltiplichi una stima approssimativa di quanti virus ci sono, quanti ciliati ci sono e quanta acqua c’è, si ottiene questa enorme quantità di movimento di energia”, ha detto DeLong, che ha stimato che i ciliati in un piccolo stagno potrebbero mangiare 10 trilioni di virus al giorno. “Se ciò sta accadendo nella scala che pensiamo possa essere, dovrebbe cambiare completamente la nostra visione del ciclo globale del carbonio”.

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