Device4Patients: presentato il nuovo progetto dedicato ai pazienti per aiutarli nel corretto uso dei device
Nei pazienti con patologie croniche respiratorie, quanto può incidere il corretto uso di un device per la terapia inalatoria? Moltissimo, visto che se la manovra inalatoria non viene eseguita correttamente, risulta nulla l’efficacia della somministrazione del farmaco se non addirittura controproducente e nociva per la salute del paziente.
Nonostante la terapia inalatoria presenti diversi vantaggi rispetto ad altre forme di somministrazione sistemica, è importante sottolineare che affinchè la terapia sia efficace, è fondamentale che il farmaco raggiunga il suo organo bersaglio, e cioè il polmone. Affinché questo avvenga, risulta essenziale che la tecnica con cui viene eseguita l’inalazione debba essere precisa e specifica per ogni diverso dispositivo in commercio.
Proprio per aiutare i pazienti nel corretto utilizzo dei device per la terapia inalatoria e metterli al centro della loro terapia nasce il progetto “Device4Patients – Dispositivi per inalazione: Usali come si deve, respira meglio… Vivi bene”, presentato nel corso del V Congresso Internazionale sulla Fisioterapia Cardio-Respiratoria organizzato da ArIR dall’11 al 13 maggio a Roma.
Ideato dall’Associazione Respiriamo Insieme-APS, in collaborazione con ArIR, Associazione Riabilitatori Insufficienza Respiratoria, con ad oggi il patrocinio della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica, Società Italiana di Pneumologia- Italian Respiratory Society e con il contributo non condizionato di Chiesi Italia, il progetto “Device4Patients – Dispositivi per inalazione: Usali come si deve, respira meglio… Vivi bene” è uno spazio aperto e libero di informazione, formazione ed educazione alle terapie inalatorie, creato attraverso l’Hub Educazionale dall’Associazione Respiriamo Insieme, per migliorare l’aderenza terapeutica dei pazienti affetti da patologia respiratoria cronica.
Il progetto prevede un ciclo di video educazionali così composti: n° 12 video sui dispositivi per la terapia inalatoria e altrettante virtual classroom, sessioni formativo-educazionali in aule virtuali di circa 40 minuti ciascuna alla presenza di un pneumologo, un fisioterapista respiratorio e un paziente esperto dell’associazione realizzate allo scopo di formare e guidare i pazienti al corretto utilizzo dei device per la terapia inalatoria e ai principali strumenti per la cura delle patologie respiratorie croniche.
“Crediamo fortemente in questo progetto e nella collaborazione con importanti esperti e prestigiosi partner come l’Associazione Riabilitatori dell’Insufficienza Respiratoria (ArIR) e le principali Società Scientifiche impegnate in ambito respiratorio che ci hanno concesso il loro Patrocinio. Le nuove metodologie didattiche e l’utilizzo di tecnologie abilitanti che Respiriamo Insieme adotta già dal 2021 – interviene Simona BARBAGLIA, Presidente Associazione Respiriamo Insieme-APS –stanno facilitando un apprendimento più massiccio e capillare per i pazienti, che possono accedere in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo a contributi informativi e formativi che possono guidarli verso una migliore conoscenza e gestione della malattia. Quest’anno l’Associazione che rappresento vuole dare ancora più concretezza a questo spazio digitale al cui interno saranno offerti ai pazienti anche dei percorsi educazionali con lo specifico obiettivo di favorirne l’aderenza terapeutica”.
“Uno stretto rapporto di collaborazione fra il paziente e il personale sanitario è fondamentale per aumentare le conoscenze del paziente nei confronti della malattia e dei suoi “tratti trattabili”, rendendolo attivo in tutti gli aspetti della gestione della malattia, dallo stile di vita al corretto utilizzo dei farmaci. ArIR è orgogliosa di presentare questo progetto in collaborazione con l’Associazione Respiriamo Insieme – continua Andrea LANZA, Presidente ArIR – perché crede fortemente nell’importanza della messa al centro del paziente e della figura del Fisioterapista Respiratorio nella formazione sull’utilizzo dei device per la terapia inalatoria e sull’educazione del paziente. Il progetto Device4Patients è nato proprio per guidare e accompagnare il paziente ad acquisire la necessaria familiarità con le differenti soluzioni e i device che potrebbero essergli proposti dal medico, dallo specialista o dal farmacista”.
A differenza di tutti gli altri presidi terapeutici farmacologici, l’efficacia della terapia inalatoria può risultare nulla se la manovra inalatoria non è corretta. E quali sono i motivi per cui è così difficile? E’ complesso il percorso verso l’aderenza terapeutica che un paziente con patologie croniche respiratorie deve affrontare, a partire dalla gamma di device per la terapia inalatoria che, se non correttamente utilizzati, rischiano di rendere inefficace la terapia. Senza contare che l’aderenza alla terapia inalatoria si abbassa ulteriormente in tutte le situazioni di modifiche non adeguatamente gestite con il paziente. Se il paziente non viene addestrato al nuovo device, l’effetto ne segue sono ricadute drammaticamente negative in termini di efficacia delle terapie stesse e in termini economici per mancato utilizzo o scorretto utilizzo dei farmaci prescritti.
“L’aderenza alla terapia inalatoria è un unmet need nella cura dell’asma. Lo è prima di tutto per il paziente – interviene Gianna CAMICIOTTOLI, Coordinatore del Comitato Scientifico dell’Associazione Respiriamo Insieme-APS, Professore Associato Università di Firenze, Responsabile Unit Asma Grave Ospedale Universitario Careggi di Firenze – che quando non aderente non controlla la malattia. Lo è per il medico chiamato a trattare riacutizzazioni più frequenti e più gravi e lo è per il sistema sociosanitario che vede aumentare, per la scarsa aderenza, i costi diretti e indiretti di questa malattia. Nella prospettiva di rispondere a questo unmet need, si inquadra l’iniziativa dell’associazione Respiriamo Insieme che coniuga, come sempre, rigore scientifico, pragmatismo e operatività a vantaggio del paziente affetto da asma in terapia inalatoria”.
Il paziente con patologie respiratorie croniche dovrebbe essere correttamente e tempestivamente informato sul tipo di device necessario per assumere la terapia che viene prescritta. Al fine di supportare gli operatori sanitari e incrementare l’educazione terapeutica alla terapia inalatoria, è nata l’alleanza che ha permesso di realizzare il progetto “Device4Patients – Dispositivi per inalazione: Usali come si deve, respira meglio… Vivi bene”.
“Da oltre 85 anni, in linea con i nostri valori di azienda certificata B Corp, ci impegniamo per il miglioramento della qualità della vita delle persone affette da malattie respiratorie, area in cui siamo riconosciuti come leader a livello mondiale – dichiara Raffaello INNOCENTI, CEO e Managing Director di Chiesi Italia – anche grazie allo sviluppo di opzioni terapeutiche sempre più efficaci, sicure e facili da assumere. Siamo quindi orgogliosi di poter supportare questa importante iniziativa formativa che risponde a un bisogno importante dei pazienti per gestire correttamente la terapia inalatoria.”