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Amgen ha annunciato nuovi risultati clinici relativi ai suoi farmaci antitumorali in commercio e alla sua pipeline ematologica; tali dati verranno presentati in occasione del 61° Congresso annuale della American Society of Hematology, che si terrà ad Orlando il 7-10 dicembre 2019. 

Lo studio di fase III CANDOR, che è stato accettato in forma di late-breaking abstract, ha valutato carfilzomib in combinazione con desametasone e daratumumab vs carfilzomib e desametasone da soli in pazienti con mieloma multiplo recidivante o refrattario. Ulteriori dati della franchise ematologica di Amgen includeranno nuovi risultati della piattaforma BiTE in diversi tumori ematologici, ivi inclusi mieloma multiplo, leucemia mieloide acuta, leucemia linfoblastica acuta, linfoma diffuso a grandi cellule B e linfoma non-Hodgkin.

“Il late-breaking abstract dello studio CANDOR, che valuta carfilzomib insieme ad un anticorpo monoclonale anti-CD38, dimostra che – combinando i due potenti agenti – questo regime ha il potenziale per trasformare il trattamento dei pazienti con mieloma multiplo recidivante o refrattario”, ha dichiarato David M. Reese, MD, Vicepresidente esecutivo della Ricerca e Sviluppo in Amgen. 

Inoltre, i dati dello studio AALL1331 – che è stato condotto dal Children’s Oncology Group e ha valutato blinatumomab vs chemioterapia nella prima recidiva di leucemia linfoblastica a cellule B pediatrica – sono stati accettati come late-breaking abstract. Lo studio clinico AALL1331 è sponsorizzato dal Cancer Therapy Evaluation Program del National Cancer Institute, un membro del National Institutes of Health, ed è condotto dal COG con i finanziamenti del NCI. Amgen ha fornito blinatumomab per lo studio nell’ambito di un accordo di ricerca e sviluppo collaborativo tra NCI e la stessa Amgen. Blinatumomab è la prima e unica molecola BiTE approvata ad oggi. 

“I dati che saranno presentati al congresso ASH dimostrano il nostro impegno nello sviluppo del potenziale dei nostri prodotti in commercio, inclusi carfilzomib e blinatumumab, promuovendo al contempo la nostra pipeline delle innovative molecole BiTE, che potrebbero garantire ai pazienti nuovi approcci terapeutici in diversi tumori ematologici, per i quali continua ad esistere un bisogno insoddisfatto”, ha precisato Reese.