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Dal 1° gennaio 2017 la Regione Piemonte non é più sottoposta al piano di rientro e dopo una profonda riorganizzazione aziendale, che ha portato all’accorpamento delle ex ASL TO1 e ex ASL TO2, nella nuova ASL Città di Torino, migliorandone l’efficienza e l’economicità complessiva, oltre all’equità delle prestazioni offerte ai cittadini, si continua a lavorare per una migliore qualità dei servizi sanitari territoriali e ospedalieri.
Dall’uscita del piano di rientro è partita una nuova progettualità, rivolta a tutti i settori compreso il grande settore della fragilità, con programmazioni specifiche per il miglioramento dei servizi erogati.
Per quanto riguarda le cure domiciliari agli anziani non autosufficienti, è previsto un insieme di interventi sanitari e socio-sanitari erogati direttamente al domicilio del paziente che presenta una situazione di cronicità della malattia, al fine di evitare o differire il ricovero in struttura il più tardi possibile.

L’attivazione dell’intervento avviene attraverso l’Unità di ValutazioneGeriatrica, che valuta circa le esigenze sanitarie e assistenziali, definite secondo criteri dipriorità stabiliti attraverso un apposito Accordo diProgramma del 2010 tra ASL Città di Torino e il Comune di Torino.

Si tratta di prestazioni definite extra Lea che oggi sono garantite attraverso un sistema di prorogheche data già da qualche anno.
Vi è la presenza di un ddl che affronta in generale il tema dell’integrazione socio sanitaria e che ha come obiettivo la strutturazione e la definizione dell’intero tema della non autosufficienza.

In Consiglio Comunale il 3 ottobre scorso, in IV Commissione, sono stati presentati dei dati che registrano un numero di persone in lista di attesa pari a 6.800. Si è intervenuti sulla lista di attesa, gestendola e aumentando gli inserimento e oggi è pari a 5.319, con un miglioramento del 18%. Si prevede, per febbraio, di aggiornare ancora l’andamento, con un ulteriore miglioramento.

Il Sostegno a Domicilio, o SoD, è uno spazio progettuale in fase di potenziamento, che si aggiunge e si articolacon gli attuali strumenti già attivi di cure domiciliari.
E’ uno strumento già in uso per risolvere il problema dei pazienti anziani difficilmente dimissibilidagli ospedali, perché a casa non avrebbero adeguati e tempestivi interventi assistenziali e,pertanto, divengono fruitori di ricoveri in dimissioni protette o inLungodegenza. Viene molto utilizzato anche per garantire la continuità assistenziale dopo ilricovero in CAVS, sostenendone il relativo turn-over.

Nel progetto “SoD – Sostegno Domiciliare” ogni paziente riceve, per una durata di 30 giorni,eventualmente prorogabile, gli interventi di assistenza domiciliare svolti dall’OSS, definiti in apposito Piano Personale Individuale, predisposto dall’infermiereterritoriale, in collaborazione con geriatri e/o assistenti sociali e/o Medici di Medicina Generale econdiviso con il paziente/familiare, nonché concordato con il fornitore del “Buono Servizio”liberamente individuato dal paziente/familiare. L’erogazione di interventi domiciliari di sostegno,sviluppati in base ai bisogni individuati, sia per durata sia per articolazione settimanale, puòprevedere all’occorrenza sostegno con interventi 7 giorni su 7.

Il progetto può favorire l’appropriatezza dei percorsi nei luoghi di cura e la tempestività della presa in carico domiciliare, con una gestione del paziente appropriata ai bisogni, abbattendo anche considerevolmente i costi.

Per la fornitura del sostegno domiciliare, sia in termini prestazionali che in termini di servizio di supporto, si attiva il “buono servizio”, attraverso la procedura già inessere per l’attività di lungoassistenza, avvalendosi dell’Albo cittadino fornitori, a cui si può attingere secondo la Circoscrizione di residenza.

Il costo del servizio è a totale carico dell’ASL, senza alcun contributo da parte del Cittadino. La previsione è dell’attivazione di un totale di 300 SOD.

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