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Si inaugura il prossimo 8 marzo la 51esima edizione del Congresso Nazionale di AMCLI ETS Associazione Microbiologi Clinici Italiani, che avrà luogo come da tradizione presso il Centro Congressi di Rimini.

L’evento di Rimini offrirà l’occasione per approfondire le grandi sfide che interessano la sanità italiana quali la prevenzione di prossime e future minacce causate da infezioni virali emergenti e ri-emergenti, sui progressi che la microbiologia sta compiendo in importanti ambiti come la gestione dell’antibiotico resistenza, sull’innovazione nella diagnosi e monitoraggio dell’infezioni nel paziente trapiantato anche alla luce di nuove possibilità terapeutiche, sugli aggiornamenti nella diagnosi e prognosi delle infezioni a trasmissione sessuale e, infine sulle attualità sui micobatteri e la malaria.

Senza dimenticare le questioni attinenti all’organizzazione dei servizi su base territoriale e l’impatto che l’innovazione tecnologica da un lato e l’Intelligenza Artificiale dall’altro porteranno nella professione del microbiologo.

I lavori prenderanno il via venerdì 8 con la cerimonia di inaugurazione del Congresso nel corso della quale il Presidente Pierangelo Clerici illustrerà le linee programmatiche dell’Associazione e gli impegni concreti che intende assumere per l’affermazione di un sistema sanitario che ponga al centro il paziente e la sua salute.

All’evento sono attesi oltre mille professionisti che si confronteranno in seminari e simposi che toccheranno diverse tematiche care all’Associazione, con oltre 24 incontri, 10 simposi e 4 corsi precongressuali. Anche quest’anno, sul solco della precedente edizione, si sono iscritti 295 specializzandi provenienti da tutta Italia, dei quali 135 ospitati da AMCLI. Molto ricco inoltre il numero di poster pubblicati, quest’anno ben 456, il 30% in più rispetto all’anno precedente.

“Il Congresso nazionale è la sede istituzionale dove la comunità italiana dei microbiologi si confronta sulle best practice sviluppate per la diagnosi tempestiva dell’infezione virale o batterica o micotica o parassitaria che colpisce il paziente, offrendo i dati analizzati al clinico per la definizione della migliore cura. Occorre fare ancora di più per ridurre i tempi della diagnosi allo scopo di identificare la soluzione terapeutica più appropriata -, evidenzia Pierangelo Clerici, Presidente AMCLI ETS. – La tecnologia offre soluzioni sempre più avanzate e veloci. Occorre implementare l’integrazione e il confronto con i clinici cui compete la scelta terapeutica più indicata sul singolo paziente. Come microbiologi accettiamo questa sfida, forti dei positivi risultati conseguiti durante la pandemia. Ci auguriamo che nel prossimo futuro, molti servizi di microbiologia oggi misti, possano diventare autonomi in modo da gestire con maggiore capillarità e impegno non solo le attività di sorveglianza, ma anche tutte le fasi dell’attività diagnostica che permettono di identificare le caratteristiche e controllare la diffusibilità di un determinato agente eziologico di malattia infettiva, sia esso batterico, micotico, virale o parassitario”.

“Una migliore microbiologia clinica passa infine attraverso una diffusa conoscenza di come comportamenti attenti e sicuri possano ridurre il rischio di esporsi a contagi. A questo proposito il nostro Congresso nazionale cade a cavallo dei primi incontri che stiamo organizzando in Italia nell’ambito della campagna “La Diagnostica e la prevenzione: medicina, istituzioni, impresa, insieme per la salute dei cittadini” volta a sensibilizzare l’opinione pubblica, la comunità medico scientifica e i decisori politici su tre ambiti infettivi sempre più diffusi e potenzialmente complessi da prevenire e contrastare. Mi riferisco all’antimicrobico resistenza, alle infezioni materno-fetali e alla tubercolosi latente” conclude Clerici.