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Al momento sono stati impiantati poco più di 100 dispositivi nel mondo e anche la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza è all’inizio di una nuova frontiera tecnologica: il sistema di defibrillazione extravascolare.
Come ormai da diversi anni, la Struttura Semplice di Elettrofisiologia Interventistica e Cardiostimolazione è all’avanguardia nella ricerca tecnologica e grazie alla direzione del dott. Giovanni Rovaris, con il supporto della Direzione della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori e del capo dipartimento dott.ssa Maddalena Lettino, l’ospedale San Gerardo è tra i primi centri italiani ed europei a beneficiare di questa nuova possibilità di trattamento.
L’EV-ICD è un dispositivo extravascolare, con caratteristiche innovative. Infatti è progettato per non avere l’elettrocatetere all’interno del cuore ed è ideato in modo da evitare le complicanze associate agli elettrocateteri transvenosi e per preservare integro il sistema vascolare nel tempo.
“L’innovazione – spiega il dott. Rovaris – consiste nell’avere l’elettrocatetere sotto lo sterno, appoggiato alla superficie esterna del ventricolo destro. Questa nuova prerogativa consente all’elettrodo di sentire direttamente l’attività cardiaca e di stimolare il cuore per interrompere le aritmie senza erogare l’energia di shock, quando possibile. Inoltre, grazie al posizionamento dell’elettrocatetere in prossimità del cuore, l’energia richiesta per la defibrillazione è inferiore rispetto a quella richiesta da dispositivi sottocutanei, per la presenza del tessuto osseo. Pertanto, il sistema EV-ICD è in grado di defibrillare a 40 joule, attraverso un dispositivo con le stesse dimensioni degli ICD transvenosi e con una durata prevista analoga”.

EV-ICD è l’unico ICD extravascolare disponibile a offrire una stimolazione per interrompere le aritmie senza erogare lo shock.
In questa nuova avventura del dott. Rovaris, indispensabile è stata la stretta e proficua collaborazione con la Cardiochirurgia nella figura del suo direttore, prof. Giovanni Marchetto.