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I dispositivi medici, a partire dagli apparati diagnostici ospedalieri fino ai sistemi elettronici indossabili e a quelliimpiantabili nel nostro corpo, costituiscono un imprescindibile strumento per la cura e la salute della persona, sia in ambiente ospedaliero sia in quello domestico.La loro rapida evoluzione li ha portati a incrociare le traiettorie delle tecnologie wireless e dei sistemi di Intelligenza Artificiale: se da un lato questo ha permesso di realizzare strumenti sempre più all’avanguardia per la salute dei pazienti, dall’altra moltiplica l’eventualità di possibili rischi per la sicurezza informatica e fisica dei dispositivi, rischi legati proprio alla varietà delle interazioni con l’esterno che questi strumenti rendono possibile.

Nell’ambito delle attività di ricerca svolte in collaborazione con il Centro di Competenza Cyber 4.0, l’Università di Roma “Tor Vergata” ha realizzato l’Osservatorio “C4H – CYBER4HEALTH”, una piattaforma per la sicurezza informatica dei dispositivi medici, tra le prime al mondo nel suo genere, finalizzata a fornire una base di conoscenze tecniche e legislative sulla vulnerabilità dei dispositivi medici,  soprattutto wireless, rispetto a eventuali attacchi informatici ed elettromagnetici. “Cyber4Health”si rivolge in particolare a sviluppatori tecnologici, integratori di sistemi, gestori di servizi, ospedali ma anche ai pazienti, e verrà presentata in un workshop mercoledì 17 maggio, ore 9:30, presso la Macroarea di Ingegneria dell’Università Roma “Tor Vergata”. Nell’ambito del workshop saranno presentati i primi risultati ottenuti con una dimostrazione dal vivo dell’utilizzo della piattaforma informatica.

Interverranno, tra gli altri, il rettore dell’Università di Roma “Tor Vergata” Nathan Levialdi Ghiron, il prorettore al Trasferimento Tecnologico dell’Università di Roma “Tor Vergata”, Vincenzo Tagliaferri, il presidente di Cyber 4.0, Università La Sapienza di Roma, Leonardo Querzoni, Ing. Lucia R. Quitadamo, Ministero della Salute, Ufficio Sperimentazioni Cliniche, Direzione generale dei Dispositivi Medici e del Servizio Farmaceutico.

La piattaforma, che è stata realizzata anche con la collaborazione del Laboratorio di Elettromagnetismo Pervasivo di “Tor Vergata” della Macroarea di Ingegneria, raccoglie dati sui dispositivi esistenti e fornisce in tempo reale il numero delle vulnerabilità dei dispositivimedici, degli attacchi informatici rilevati, assegnando ai sistemi utilizzati un punteggio di vulnerabilità, “Common Vulnerability Scoring System”, «un metodo che non misura il rischio ma la gravità delle vulnerabilità scoperte, con la possibilità per industrie, organizzazioni e governi di definire delle priorità per le attività di risoluzione di tali vulnerabilità», spiega Gaetano Marrocco, professore ordinario di Campi Elettromagnetici, Università di Roma “Tor Vergata” e coordinatore del corso di studi in Ingegneria Medica, Dipartimento di Ingegneria Civile e Ingegneria Informatica.

In campo medico le disfunzioni causate oggi ai sistemi informativi degli ospedali, spesso oggetto di attacchi hacker con richieste di riscatto, potrebbero affliggere in un futuro non troppo lontano anche neuro-stimolatori, pacemaker, pompe di insulina e defribillatori, con conseguenze ben più dannose per la privacy e la salute del paziente. «Il tema della sicurezza cyber-fisica dei dispositivi medici assume una significativa rilevanza per produttori, ospedali e pazienti soprattutto nell’attuale, e futuro, scenario di crescente interconnessione», sottolinea il professor Marrocco.

L’Osservatorio vuole stimolare una cultura di “Cyber-Physical Security by Design” che, partendo dalla conoscenza delle problematiche già accertate o plausibili, possa mitigare irischi già nella fase di definizione del dispositivo medicale e della catena di valore da esso abilitata.Il workshop, che si articola in una sessione tecnica e una regolatoria, fornirà un punto di vista multidisciplinare sulla tematica emergente della cybersicurezza in ambito medico grazie alla partecipazione di relatori e relatrici del mondo scientifico, regolatorio, legislativo e industriale: uno scenario che ben rappresenta la complessità dello stato dell’arte e le tante sfide ancora aperte, offrendo utili spunti di riflessione e discussione.

I Centri di Competenza, come il Centro “Cyber 4.0” sulla Cybersicurezza, con sede a Roma,  rappresentano poli di ricerca e innovazione legati alle università e alle imprese, capaci di fornire altissime competenze e “facilities” sulle tecnologie 4.0. Sono stati istituiti nel 2018 dal Piano Industria 4.0, lanciato per la prima volta nel 2015 dal MISE – Ministero dello Sviluppo Economico, oggi denominato MIMIT, “Ministero delle Imprese e del Made in Italy”.