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Informare ed educare il pubblico sulle diverse tipologie di ferite e fornire al medico, infermiere e farmacista strumenti e contenuti scientifici di valore, per un aggiornamento costante nell’appropriata valutazione e trattamento delle lesioni cutanee: un problema sanitario in forte ascesa, che assorbe il 4% dei costi totali del SSN, per la metà dovuti ai ricoveri ospedalieri.
Questi gli obiettivi di CuraLaFerita, il sito web interamente dedicato alla vulnologia, realizzato da EDRA, azienda leader del campo dell’editoria medico-scientifica, con il contributo educazionale di Angelini. L’individuazione di best practice e la definizione di percorsi diagnostico-terapeutici efficaci nell’ambito del Wound Care sono stati inoltre al centro del convegno “Caring for Wounds”, da poco conclusosi a Roma, che ha riunito 100 tra medici vulnologi, infermieri e farmacisti ospedalieri.
Le lesioni cutanee sono di due tipi: ferite acute, causate da un evento traumatico, che normalmente cicatrizzano entro 8 settimane, e ferite croniche, che hanno un decorso più lungo e una gestione più complessa, come piaghe da decubito, ulcere del piede diabetico e da insufficienza venosa. In Italia oltre 2 milioni di pazienti soffrono di una lesione cutanea cronica, con importanti ripercussioni sulla qualità di vita: nel 75% dei casi si tratta di over 70, ma il fenomeno non risparmia persone più giovani e bambini.
In questo scenario, CuraLaFerita si propone come uno spazio di informazione e aggiornamento sulle diverse tipologie di lesioni cutanee e sulla loro adeguata valutazione e gestione. Sviluppato con l’endorsement di diverse società scientifiche e associazioni[1], il sito è suddiviso in due aree tematiche declinate per target: professionista sanitario e pubblico. La prima sezione ospita casi clinici, focus di approfondimento, schede di counselling sul corretto utilizzo delle medicazioni, approfondimenti di farmacoeconomia. L’area pubblica, invece, contiene news e informazioni pratiche sul tema delle ferite acute, croniche e post chirurgiche: il tutto con un linguaggio semplice ma scientificamente valido.
Nonostante le ferite croniche rappresentino un fenomeno rilevante dal punto di vista medico, sociale ed economico, inoltre, ad oggi non esistono protocolli e modelli organizzativi condivisi, che favoriscano un trattamento uniforme su tutto il territorio nazionale. La sfida per il futuro è delineare percorsi di diagnosi e cura fondati sulla logica della stewardship, un nuovo modello di organizzazione dell’assistenza, che prevede una presa in carico multidisciplinare del paziente, attraverso una maggiore integrazione tra le varie figure professionali coinvolte. Su questo tema si è incentrato il recente convegno Caring for Wounds, realizzato col contributo incondizionato di Angelini allo scopo di definire best practice e modelli gestionali in vulnologia passando dal concetto di curare a quello di prendersi cura del paziente.

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