Print Friendly, PDF & Email

Nasce la Casa della salute della donna e del bambino, progetto sperimentale per l’assistenza alla donna e alla coppia dalla fase pre-concezionale fino ai primi 1.000 giorni di vita del bambino. Obiettivi principali: riportare in primo piano le potenzialità materne, garantendo un parto il più possibile fisiologico, in piena sicurezza. Il progetto è stato realizzato da un gruppo di lavoro coordinato da OMS Europa, composto da vari professionisti del settore e dai rappresentanti delle istituzioni.
Si punta a una presa in carico precoce della donna e a un coinvolgimento dei consultori familiari, dei medici di medicina generale, dei pediatri di famiglia e dei medici specialisti. Tra le numerose finalità dell’iniziativa, la continuità assistenziale, l’integrazione sanitaria, sociosanitaria e sociale, la multidisciplinarietà, la definizione di percorsi assistenziali innovativi sulla prevenzione, diagnosi e terapia delle patologie ginecologiche e sulla salute dell’infanzia e adolescenza.
Il modello organizzativo adottato è quello hub e spoke, fondato sulla diversificazione dei livelli di assistenza. Intende assicurare uniformità assistenziale e rispondere al contempo in modo personalizzato ai bisogni della donna, del nascituro, del partner e della famiglia.
Il progetto è in sintonia con gli obiettivi dei Comitati Percorso Nascita del Ministero della Salute, di Regione Lombardia e di Ats della Valpadana con lo scopo di attivare progetti di continuità assistenziale che accompagnano la donna e la famiglia durante la gravidanza e nel periodo successivo alla nascita. Il raccordo tra i servizi sanitari e socio-sanitari del territorio con i punti nascita rappresenta anche un’importante strumento per intercettare precocemente situazioni di vulnerabilità sanitaria, relazionale e sociale.
Ruolo cardine nell’ambito del progetto è affidato al Centro Nascita, la cui collocazione è in fase di definizione all’interno dell’ospedale di Mantova, che avrà una sua autonomia operativa e che offrirà un’alternativa al parto medicalizzato in caso di basso rischio ostetrico. Il centro, diretto da un’ostetrica, supporterà la donna in un ambiente familiare, in presenza del partner e dei congiunti. Una soluzione che facilita il parto naturale e un rapido recupero con dimissione precoce e protetta.
Le donne saranno seguite durante la gravidanza e assistite durante il travaglio e il parto dalle ostetriche nel rispetto i protocolli che stabiliscono i diversi livelli di rischio ostetrico. Le consulenze del ginecologo e del neonatologo verranno attivate su richiesta dell’ostetrica secondo procedure condivise. Quando l’evento nascita si manterrà nell’ambito del basso rischio, la donna e il bambino saranno dimessi dopo 48 ore dal parto. Successivamente è prevista la visita domiciliare da parte dell’ostetrica del Consultorio, nonché del pediatra di famiglia.
Il Centro Nascita sarà composto da stanze adibite al travaglio, parto e degenza. Le stanze saranno attrezzate anche per il soggiorno del padre e della famiglia, dotate di bagno, vasca per il parto in acqua e sussidi per la nascita come liane, palloni e sgabelli.La diversificazione dei percorsi assistenziali nella gravidanza fisiologica, come indicato dalla normativa di riferimento nazionale e regionale, può portare a un duplice vantaggio in termini organizzativi e di salute. Offre un’attrattiva per l’utenza ostetrica, può contenere la migrazione delle pazienti verso altre strutture e migliora l’offerta sanitaria della provincia.
Attenersi a protocolli basati su prove di efficacia e favorire maggiormente la partecipazione della coppia porta a buoni risultati per la salute della madre e del bambino e per il migliore avvio della loro relazione, come ampiamente dimostrato dalla letteratura scientifica ormai consolidata a livello nazionale e internazionale.
Le condizioni critiche della nascita e della gravidanza rappresentano complessivamente una quota piuttosto contenuta rispetto al totale: 2.234 i parti fisiologici, 375 quelli patologici. I parti cesarei nel 2017 sono stati 834.