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Una delle necessità più avvertite nella pandemia Covid-19 è quella di assicurare comunque un livello minimo di assistenza ai pazienti che, non colpiti dal virus, necessitano comunque di un consulto medico, in assoluta sicurezza.

Proprio per venire incontro a questo bisogno è nato un gruppo di lavoro coordinato da Fabrizio Massimo Ferrara, coordinatore del Laboratorio sui sistemi informativi sanitari presso l’ALTEMS, l’Alta scuola di Economia e management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma, di cui fanno anche parte Americo Cicchetti; Sergio Pillon e Domenico Valle; l’avv. Silvia Stefanelli dello Studio Stefanelli&Stefanelli ha partecipato in qualità di esperta di protezione dei dati.

Per dare una risposta immediata, attuabile nell’arco di pochi giorni, la strategia migliore è stata individuata nell’adozione di strumenti telematici di uso comune, già conosciuti e facilmente utilizzabili anche dai pazienti, in modo da non incorrere nei tempi e nei costi relativi alla acquisizione, implementazione, e formazione di nuove applicazioni software.

Con questo approccio, insieme al dottor Luca Malorni del Centro Oncologico dell’Ospedale di Prato è stato redatto il “Manuale per le televisite nell’ambulatorio virtuale”.

Il testo, destinato alle strutture ambulatoriali, descrive il dettaglio tecnico, il framework legale e quello clinico, della visita effettuata da remoto. Lo scopo è di supportare gli ambulatori nell’erogazione di televisite a pazienti fragili, affetti da patologie croniche o di lungo periodo consentendo al paziente di non spostarsi dalla sua abitazione, anche alla luce della presente emergenza Coronavirus.

Il manuale permette di inserirsi nelle procedure già esistenti della struttura sanitaria nel pieno rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente in materia di conformità al GDPR, gestione di tutte le comunicazioni con il paziente in un unico ambiente integrato, con interazione in audio e video e scambio di comunicazioni e di documenti. Inoltre consente di assicurare l’archiviazione in modo strutturato della documentazione scambiata con il paziente (sia documenti trasmessi dal paziente e che documenti inviati dal medico) conformemente a quanto prescritto dal GDPR, all’interno dei sistemi aziendali già presenti e/o in archivi temporanei protetti, permettendo in sicurezza da remoto di avere visibilità delle comunicazioni intercorse con il paziente stesso e dei documenti scambiati. Infine tenere traccia delle attività eseguite, sia ai fini della tutela responsabilità del medico, sia ai fini della rendicontazione delle attività eseguite per il relativo rimborso.

Da questa prima esperienza sono poi nati il “Manuale delle televisite e delle telesedute di supporto psicologico” definito con l’Ospedale di San Severo della ASL di Foggia ed il “Manuale di teleassistenza per l’Assistenza Domiciliare Integrata”, realizzato con il Servizio ADI del Distretto 60 della ASL di Foggia

“Questa essenziale modalità di assistenza da remoto potrebbe divenire un valido alleato anche nella fase 2, ovvero quando, coerentemente alle indicazioni fornite dalla Commissione governativa, cittadini potranno uscire di casa e accedere in sicurezza alle prestazioni sanitarie ordinarie” sottolinea Silvia Stefanelli.

I manuali, che ad oggi hanno avuto circa 150 download, sono scaricabili gratuitamente sul sito Governo dei dati sanitari.

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