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La medicina più teleconnessa d’Italia è quella veneziana: in meno di due mesi l’Ulss 3 Serenissima ha fatto un balzo in avanti, e oggi vanta 1.050 medici connessi e 700 videovisite specialistiche già effettuate. Nessun’altra realtà territoriale nel nostro Paese ha fatto segnare così tante adesioni di medici in un progetto di telemedicina, e vede connesse contemporaneamente sia la medicina ospedaliera che quella territoriale, integrando così tante specialità e tipologie di dottori.
La “medicina a distanza” è la frontiera più attuale: permette le visite online, il telemonitoraggio dei parametri dell’utente da remoto, i teleconsulti a distanza tra specialisti; con la telemedicina si garantisce una cartella clinica unica, virtuale e interattiva condivisa tra paziente, specialista, medico di famiglia, medico di guardia e medico delle Unità speciali di continuità assistenziale attivate per l’emergenza epidemica. Così quindi gli specialisti veneziani fanno rete potenziando il rapporto tra medico e paziente. La “medicina a distanza” è uno strumento fondamentale anche nel contrasto al contagio da Covid-19: permette infatti di ridurre drasticamente gli accessi degli utenti agli Ospedali o agli ambulatori, riducendo così. oltre al disagio per il paziente, i contatti diretti in luoghi a rischio e gli spostamenti.
“La ‘medicina a distanza’ consegue il suo obiettivo ed è utile ai medici e ai pazienti – spiega il Direttore Generale Giuseppe Dal Ben – quando crea reale e diffusa connessione. E per questo, la ‘telemedicina’ è davvero efficace quando, come sta accadendo nell’Ulss 3 Serenissima, si riesce a canalizzare medici di tutti i servizi e i pazienti in un’unica piattaforma. Allora davvero permette di gestire a distanza prestazioni di routine, cure croniche e consulti da medico a medico. Questa esperienza importante, partita con così tante adesioni, dimostra che anche su questo tema Venezia sa guardare avanti, e sa percorrere le strade più innovative anche quanto alle esigenze del rapporto medico-paziente”.
La piattaforma di telemedicina utilizzata a Venezia è “Paginemediche”. Nella prima fase di rodaggio, dal 24 agosto al 30 settembre, ha già raccolto l’adesione del 41% dei medici ospedalieri e del 30% dei medici di famiglia dell’Ulss 3, e punta ad arrivare ad un’adesione completa e a regime entro un anno.
Al suo interno, la piattaforma supera già quindi i mille medici connessi, tra dipendenti e convenzionati. Di questi, 177 sono gli specialisti ospedalieri, 290 gli specialisti ambulatoriali, 298 i medici di medicina generale organizzati in Medicine di Gruppo e 152 i colleghi che lavorano singolarmente nel proprio ambulatorio, 105 i medici di continuità assistenziale (guardia medica) e infine 28 i medici Usca. Tutti questi professionisti utilizzano la piattaforma di telemedicina con i propri pazienti, e questa rete di contatti e attività rappresenta un unicum nel panorama italiano.
Sono già più di 700 le visite specialistiche effettuate online nelle prime settimane: sono state erogate soprattutto da endocrinologi, cardiologi, oncologi, fisiatri, ginecologi, dermatologi, diabetologi e pneumologi.
Al servizio del progetto di telemedicina veneziana è ora attiva la “Clinical smart room” dell’Ospedale Civile di Venezia, al Padiglione Jona. Si tratta di una stanza iperconnessa per la telemedicina: la “Clinical smart room” è stata formalmente “accesa” nei giorni scorsi, con un incontro di alcuni specialisti ospedalieri e del territorio convocato dalla Direzione Sanitaria, responsabile del progetto. La “Clinical smart room” ne costituisce un tassello importante: in questa stanza multimediale i medici si organizzano in team multidisciplinari, attivando teleconsulti da remoto con primari e specialisti di altri Ospedali del territorio: il caso del paziente viene così condiviso con file interattivi, ecografie tridimensionali, referti e ogni altro strumento utile alla valutazione del caso clinico.
La stanza è dotata di un grande schermo interattivo digitale dove osservare la gigantografia di tac, risonanze ed esami diagnostici di ogni tipo in videochat, con altri medici connessi da remoto. Una lavagna grafica ad altezza umana, sensibile al tocco, permette poi di registrare gli appunti degli specialisti e di ritrovarli, una volta cancellati, puntando la fotocamera del cellulare sul qrcode sempre visibile nell’angolo in basso a destra del dispositivo. Nella Clinical smart room è presente anche un microfono ambientale ad alta sensibilità che favorisce il confronto vocale di gruppo.
L’intenzione è quella di replicare la stanza iperconnessa per la telemedicina in ogni presidio ospedaliero, con grandezza e dotazione da valutare in base alle esigenze degli ospedali stessi.

Medici ospedalieri e specialisti ambulatoriali possono effettuare videovisite specialistiche da remoto con l’obiettivo di migliorare le visite di controllo di pazienti già in cura nell’Azienda sanitaria, limitandone gli spostamenti e intensificando i livelli di assistenza

I medici di famiglia possono proporre ai propri assistiti il servizio di videovisita e telemonitoraggio, allo scopo di fornire uno strumento comune su cui poter interagire col paziente, scambiare documenti in tempo reale, oltre che seguire i sospetti Covid e gestire cronicità, grazie ad un sistema di monitoraggio di molti parametri a distanza

I medici di continuità assistenziale possono adoperare la videovisita per la valutazione preliminare del paziente a domicilio

Attraverso un sistema di telecooperazione, specialisti e medici di medicina generale possono digitalmente attivare le unità speciali Usca, da inviare a domicilio dei sospetti casi di coronavirus, i quali a loro volta avranno accesso anche alla scheda e ai dati di monitoraggio del paziente condivisi dallo stesso medico

Tutti i medici possono garantire la continuità assistenziale sfruttando la videovisita come supporto alla richiesta di assistenza telefonica, per effettuare una valutazione più approfondita soprattutto nei casi febbrili, che rappresentano un punto dedicato nella gestione delle visite domiciliari

Tutte le figure mediche dell’Azienda sanitaria hanno a disposizione a bordo di Paginemediche un sistema di comunicazione chat e video, nel rispetto della normativa sulla privacy, per il teleconsulto tra medici. Questa soluzione, oltre che per le comunicazioni tra reparti, è pensata anche per accorciare le distanze tra reparti e ospedali e tra ospedale e territorio

La piattaforma, inoltre, è concepita per supportare programmi di telemonitoraggio su specifici parametri, che prevedono anche l’ausilio di dispositivi connessi, con la possibilità di essere applicati a varie branche specialistiche, come cardiologia, pneumologia, medicina riabilitativa, dermatologia, diabetologia.

Il primo telemonitoraggio avviato dal progetto riguarda i pazienti cardiopatici, che muniti di un device multi-parametrico possono effettuare la rilevazione di alcuni dati, come Ecg, saturazione dell’ossigeno, temperatura, frequenza cardiaca, pressione arteriosa, peso corporeo con bilancia impedenziometrica. Questi si andranno ad integrare via Bluetooth con la piattaforma Paginemediche.