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In ulteriore aumento il numero di casi di sindromi simil-influenzali in Italia. Nella 51° settimana del 2023, infatti, l’incidenza è pari al 17,2 casi per mille assistiti, livello più elevato di quello osservato in tutte le precedenti stagioni. Lo affermano i bollettini della sorveglianza RespiVirNet.

“Sono diversi gli agenti patogeni che concorrono all’aumento delle sindromi simil-influenzali cui assistiamo anche questa settimana. Tra questi, si trova il SARS-CoV-2 che ormai si è insediato stabilmente tra noi e che circola a livelli sostenuti con il virus influenzale, così come il virus respiratorio sinciziale responsabile di bronchioliti nei bambini più piccoli. – commenta Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento Malattie Infettive dell’Iss -. E questo conferma l’importanza della vaccinazione soprattutto per le persone anziane, con malattie croniche o comunque fragili. Raccomandiamo anche una sana prudenza da osservare soprattutto se si hanno sintomi respiratori e se si è in presenza di bambini molto piccoli, persone anziane o con fragilità”.

Sale ancora il numero di casi di sindromi simil-influenzali in Italia. Nella 51° settimana del 2023 l’incidenza è pari a 17,2 casi per mille assistiti. Si sottolinea che a tale aumento concorrono diversi virus respiratori e non solo quelli dell’influenza, sebbene la circolazione di questi ultimi sia in aumento.

L’incidenza è in aumento nelle fasce di età pediatriche, stabile negli adulti e anziani. Maggiore incremento soprattutto nei bambini al di sotto dei cinque anni in cui l’incidenza è pari a 47,1 casi per mille assistiti.

Tutte le Regioni/PPAA, tra quelle che hanno attivato la sorveglianza, registrano un livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali sopra la soglia basale, tranne la Basilicata. In quattro Regioni/PPAA è stata raggiunta la soglia di intensità “molto alta” dell’incidenza.

Durante la sesta settimana di sorveglianza virologica, la percentuale dei campioni risultati positivi all’influenza sul totale dei campioni analizzati risulta pari al 29,4%, in aumento rispetto alla settimana precedente, sebbene il numero assoluto di positività risulti inferiore a quello della settimana scorsa, come probabile conseguenza della sottonotifica dovuta alle recenti festività.

Tra i virus influenzali, quelli di tipo A risultano prevalenti rispetto ai virus di tipo B e appartengono per la maggior parte al sottotipo H1N1pdm09.

Tra i campioni risultati positivi, il 25% era positivo per SARS-CoV-2, l’11% per RSV, il 28% per influenza A, mentre i rimanenti sono risultati positivi per altri virus respiratori.