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Sono stati presentati i primi risultati di “Guardo, imito, quindi sono”, il progetto avviato nel 2014 da ASST Spedali Civili di Brescia in collaborazione con la Fondazione Collegio Santa Caterina e Fondazione TIM con l’obiettivo di proporre percorsi abilitativi intensivi in teleriabilitazione dedicati a pazienti in prima e seconda infanzia con diagnosi di paralisi cerebrale infantile o a rischio di patologie neurologiche.
I risultati preliminari dei percorsi di ricerca intrapresi sono incoraggianti e mostrano un significativo miglioramento delle performance al termine del percorso, con mantenimento delle competenze apprese anche a tre mesi di distanza dalla conclusione del progetto. Le strategie e le nuove tecnologie per migliorare la vita di relazione e la comunicazione dei bambini affetti da questa patologia ed emerse a conclusione del progetto sono state illustrate da Frida Fagandini, Direttore Sanitario ASST Spedali Civili, Elisa Fazzi, Direttore U.O Neuropsichiatria Infantile, Roberto Marini, U.O Servizio Informatico, Alberto Mingardi, Vice Presidente Fondazione TIM e Paolo Teoducci, Direttore Generale Fondazione TIM .
Responsabile scientifico del progetto è la Prof.ssa Elisa Fazzi, Professore Ordinario di Neuropsichiatria Infantile dell’Università degli Studi di Brescia e Direttrice dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile dell’ASST degli Spedali Civili di Brescia.
Accanto alle terapie tradizionali questi trattamenti innovativi hanno previsto il ricorso a strumenti di videocomunicazione, grazie ai quali è stato possibile collegare il domicilio delle famiglie e l’Unità Operativa. In tal modo è stato possibile promuovere una maggior intensità dei percorsi abilitativi in termini di frequenza, riducendo gli accessi all’ospedale, che inevitabilmente causano ovvie difficoltà organizzative alle famiglie e un sovraccarico per gli operatori dei Servizi.
Coinvolti nella realizzazione del progetto sono stati neuropsichiatri infantili, psicologi, terapisti della neuropsicomotricità, esperti nell’attivazione di progetti abilitativi precoci rivolti a soggetti a rischio di danno neurologico o disabilità intellettive.
I terapisti hanno avuto quindi il ruolo di gestire le attività e il materiale da proporre alle famiglie, sostenendole nei percorsi di promozione delle funzioni neurovisive e motorie e delle abilità comunicativo-linguistiche.
In accordo all’età e a elle disabilità emergenti sono stati proposti protocolli abilitativi maggiormente funzionali al potenziamento di diverse aree di sviluppo: funzioni visive di base e oculomotorie, competenza cognitivo-comunicative e promozione della comprensione delle azioni altrui, con particolare riferimento al modello dell’ Action Observation Treatment.
Le famiglie coinvolte nei vari progetti si sono collegate fino a 5 volte a settimana da casa con l’Unità Operativa, per una durata massima di tre mesi attraverso l’utilizzo di computer portatile e connessione internet veloce forniti dall’Unità Operativa Sistema Informatico della suddetta ASST, diretta dal Dr. Renato Taglietti grazie ai fondi messi a disposizione dalla Fondazione TIM nell’ambito del progetto. Hanno inoltre incontrato settimanalmente gli operatori presso la struttura ospedaliera per la puntualizzazione della metodologia in atto.

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