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Il progetto “Design for Healthcare SURGE. A Toolkit for the African Region”, nato dalla collaborazione tra il Politecnico di Torino e la rete internazionale Téchne dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha vinto il premio UIA International Innovative Health Design Awards nella categoria “Theoretical Work”, che verrà conferito a luglio nel corso del congresso UIA World Congress of Architects di Copenaghen.

La proposta è stata curata da un team di architetti/e, ingegneri/e, docenti e studenti magistrali del Green Building Design Studio A del Politecnico di Torino – Francesca De Filippi, Roberto Pennacchio, Matteo Robiglio, Elena Guidetti, Valeria Villamil Cárdenas, Laura Juliana Gualdrón Frias del Dipartimento di Architettura e Design-DAD, Marco Simonetti e Stefano Fantucci del Dipartimento Energia-DENERG – con Michele Di Marco e Anna Silenzi del Téchne Operational Support Team, che ha sede presso l’OMS a Ginevra, in Svizzera. Téchne è una rete internazionale formata da università e istituzioni tecniche senza fine di lucro che attraverso il coordinamento dell’OMS, aiuta gli Stati Membri a rispondere e prepararsi ad emergenze di salute pubblica.

L’obiettivo è quello di formulare una metodologia di supporto ai processi di progettazione dei Centri di Eccellenza concepiti dall’OMS nell’ambito dei Flagship Projects, in contesti di emergenza sanitaria. I Flagship Projects puntano a migliorare la capacità degli Stati Membri di preparare e rispondere alle emergenze sanitarie. Per sostenere questa iniziativa, l’Ufficio regionale dell’OMS per l’Africa ha proposto lo sviluppo di Centri di Eccellenza regionali per la formazione delle figure professionali necessarie alla risposta alle emergenze sanitarie.

La metodologia proposta dal gruppo di ricerca è basata su una attenta analisi e comprensione del contesto in cui si opera, e si fonda su quattro pilastri che agiscono in sinergia per il raggiungimento di risultati efficaci: Sostenibilità ambientale, attraverso un design adattivo e strategie bioclimatiche passive per favorite il benessere dell’utente negli spazi costruiti, e per ridurre la richiesta di energia da impianti; Adeguatezza culturale, ponendo attenzione nel progetto all’inclusione di spazi che possano ospitare funzioni e attività tradizionalmente svolte dalla comunità; Processi costruttivi che si basino il più possibile sull’uso di materiali locali e tecnologie appropriate, che consentano di essere facilmente messi in opera ed eventualmente replicati, e implichino una ridotta, comunque semplice manutenzione; Mitigazione del rischio infettivo, grazie alla progettazione di ambienti adeguatamente organizzati, dimensionati e ventilati per ridurre il rischio di contagio e trasmissione di malattie infettive.

Il progetto sarà ufficialmente premiato a luglio durante l’UIA World Congress of Architects di Copenaghen. Il congresso, di rilievo mondiale, sarà dedicato al tema del futuro sostenibile con l’obiettivo di fare dell’architettura uno strumento essenziale per il raggiungimento dei 17 Obiettivi delle Nazioni Unite. Fondata nel 1948, l’International Union of Architects è riconosciuta dalla maggior parte delle agenzie delle Nazioni Unite come l’unica organizzazione di architettura al livello mondiale.

“Ricevere questo importante riconoscimento – commenta Francesca De Filippi -è motivo di orgoglio e per noi conferma del grande potenziale rappresentato dalla collaborazione tra WHO – Téchne e il Politecnico di Torino. I progetti che ci vedono impegnati, nell’ambito del Centro interdipartimentale FULL, coprono un ampio spettro di azioni, orientate alla definizione di strategie e soluzioni progettuali, improntate alla sostenibilità ambientale, in grado di mitigare i rischi di diffusione di malattie infettive nelle strutture di trattamento e cura. Come gruppo di ricerca ci auguriamo che questo specifico contributo possa giovare ai Paesi che nel prossimo futuro realizzeranno i Centri di Eccellenza”.