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Utilizzare i tessuti stampati in 3D per esplorare le cause delle malattie neurali: questo l’obiettivo del progetto finanziato da Fondazione Cariplo nell’ambito del bando “Ricerca biomedica condotta da giovani ricercatori 2021”. Convergono gli sforzi dei ricercatori del Politecnico di Milano e dell’Università Humanitas. Lo studio, intitolato “Chiarire i meccanismi molecolari alla base della sindrome di Pitt-Hopkins attraverso la generazione di organoidi corticali vascolarizzati stampati in 3D”, indaga le cause molecolari dell’insorgenza e dello sviluppo della sindrome di Pitt-Hopkins, una malattia che colpisce il sistema neurale, creando un modello in vitro della corteccia cerebrale umana con biostampe 3D di organoidi neurali vascolarizzati. Utilizzando le più innovative tecnologie di stampa 3D per controllare con precisione l’architettura di questi sistemi, si può tentare di riprodurre la complessità strutturale della corteccia cerebrale. L’obiettivo è integrare i circuiti neurali con il loro intricato sistema di supporto. Questo è un aspetto cruciale dello studio, in quanto consentirebbe di raccogliere importanti dati biologici in un arco di tempo più lungo rispetto ai modelli oggi disponibili. Mattia Sponchioni del Politecnico di Milano afferma: “Il nostro obiettivo finale è gettare le basi per comprendere le varie malattie che colpiscono lo sviluppo neurale al fine di favorire l’identificazione di strategie terapeutiche. Questo è stato impensabile fino ad oggi. È ovviamente un progetto molto ambizioso e fortemente interdisciplinare, ma il know-how ingegneristico, la scienza dei materiali, la microfluidica, la neurobiologia e la biologia dello sviluppo, che il team di Politecnico e Humanitas mette insieme, ci fanno sperare sui progressi che contribuiremo a raggiungere”. La ricercatrice Monica Tambalo, post-dottorato presso il Laboratorio di Neurosviluppo Humanitas della dott.ssa Simona Lodato, afferma: “Grazie a questa potente sinergia speriamo di ottenere “organoidi biostampati” caratterizzati da un primitivo sistema di vascolarizzazione in cui poter implementare geometrie complesse sempre più adatte studiare organi/tessuti nell’ambito della ricerca sulle malattie, come quelle del sistema nervoso”. La convergenza di nuove tecnologie a supporto della ricerca medica apre nuove frontiere, che possono essere esplorate coniugando tecnologie e medicina non solo nell’ambito della formazione universitaria ma anche per favorire la ricerca e lo sviluppo di nuove frontiere della conoscenza. Lo studio è coordinato dal ricercatore Mattia Sponchioni del Politecnico di Milano in collaborazione con la dott.ssa Monica Tambalo di Humanitas. La partnership tra le due università milanesi vedrà il Politecnico di Milano studiare nuove strategie e materiali innovativi per la bioprinting 3D di tessuti vascolarizzati, coinvolgendo la Prof.ssa Bianca Maria Colosimo del Dipartimento di Ingegneria Meccanica, e il Prof. Davide Moscatelli del “Giulio Natta” Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica. Le attività di ricerca sugli organoidi cerebrali per lo studio delle malattie del neurosviluppo e le applicazioni della microfluidica alle colture cellulari 3D saranno coordinate, rispettivamente, dalla Dott.ssa Simona Lodato e dal Prof. Roberto Rusconi del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università Humanitas. Questo prestigioso progetto finanziato dalla Fondazione Cariplo è uno degli oltre 2.300 sostenuti negli ultimi 30 anni sul fronte della ricerca. La Fondazione, infatti, dal 1991 ad oggi ha stanziato oltre 540 milioni di euro per sostenere iniziative di ricerca biomedica e benessere della persona, nuove tecnologie, sostenibilità, agroalimentare ed economia circolare, ricerca sociale ed evidence-based, open innovation e valorizzazione dei talenti.