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Ospedale del mare, realizzato il primo intervento di neurochirurgia a paziente sveglio che consente di preservare funzioni delicatissime, come la parola e il calcolo. Ciro Verdoliva: «Avanti per incrementare un’offerta già di altissima qualità e cancellare l’esigenza di lunghi e costosi viaggi verso altre regioni».
Un training di più di un anno, una strettissima collaborazione con l’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo, e l’implementazione di tutte le tecnologie necessarie per arrivare ad offrire ai cittadini campani, e più in generale ai pazienti ricoverati all’Ospedale del mare, interventi di neurochirurgia con il paziente sveglio. Un traguardo importante che ha portato alla prima operazione con paziente sveglio il 21 dicembre 2022. Ad operare è stata l’equipe coordinata dal neurochirurgo Giuseppe Catapano, affiancato dai dottori Alessandro Villa, Ciro Fittipaldi e Alessandra Candiello, Massimiliano Scarpelli, Teresa Serrapica e Annarita di Somma. E ancora, gli infermieri Biagio Cassese, Andrea Sambiase, Candida Sorrentino e il tecnico di neurofisiologia Marco Iannicelli. A supportare il gruppo in sala operatoria anche il team di San Giovanni Rotondo, con i neuroanestesisti Alfredo del Gaudio e Vincenzo Marchello e la psicologa Grazia D’Onofrio. I medici sono intervenuti per aiutare il giovane, venticinquenne studente di ingegneria gestionale che per l’intero intervento è stato sveglio e ha potuto collaborare con gli operatori evitando che si potessero creare dei deficit. «Già durante l’intervento – spiega Giuseppe Catapano – si è assistito ad un miglioramento delle funzioni di memoria che in minima parte risultavano compromesse nelle valutazioni preoperatorie». L’Ospedale del mare è inoltre dotato di monitoraggi neurofisiologici che consentono di tenere costantemente sotto controllo le funzioni motorie e sensitive nel corso dell’intervento. Questi sistemi, che aiutano il chirurgo a ridurre il rischio di creare paralisi o disturbi della sensibilità, hanno l’enorme vantaggio di poter essere utilizzate durante la normale anestesia generale, modificando semplicemente la condotta anestesiologica. Ma a cosa è dovuta l’esigenza di operare pazienti da svegli ? Il dottor Catapano spiega che l’unica possibilità di controllare funzioni complesse è data da interventi fatti su paziente sveglio. Solo così è possibile valutare costantemente funzioni complesse cerebrali durante l’intervento, sottoponendo al paziente una serie di quesiti. “Con questo primo intervento a paziente sveglio – dice il direttore generale Ciro Verdoliva – l’Ospedale del mare incrementa l’offerta delle prestazioni neurochirurgiche e, dunque, non c’è alcuna necessità per i pazienti di affrontare lunghi ed onerosi viaggi verso altre regioni per poter accedere alle cure più opportune”.