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Al “San Carlo” di Potenza è operativa, dal 1° ottobre scorso, la nuova PET-TAC, un macchinario di ultimissima generazione che sostituisce il servizio esterno mezzo mobile con il quale l’Azienda potentina ha erogato il servizio negli ultimi dieci anni.
“Con la nuova PET-TAC si completa l’offerta tecnologica del Dipartimento Diagnostica per immagini della nostra Azienda”, ha affermato il commissario dell’A.O.R. “San Carlo”, il dottor Rocco Maglietta. Un’attrezzatura di ultimissima generazione acquistata con fondi della Regione Basilicata per un costo complessivo di 1,8 milioni di euro che consentirà una diminuzione dei tempi di somministrazione e di esposizione. “Oggi – ha detto Maglietta – attraverso l’internalizzazione del servizio di PET-TAC, possiamo garantire ai nostri pazienti un servizio disponibile sette giorni su sette, e non più solamente 3 giorni a settimana come avveniva in passato. Inoltre il nuovo macchinario potenzierà e ottimizzerà l’attività diagnostica specialmente in ambito oncologico e neurologico”.
“L’apparecchio PET-TAC che abbiamo appena acquistato – ha affermato il dottor Enrico Scarano, direttore del Dipartimento Diagnostica per Immagini – ci permetterà di assicurare un’offerta maggiore e di qualità migliore ai pazienti e soprattutto ci consentirà l’integrazione tra metodiche: in particolar modo tra la radiologia e la medicina nucleare. Infatti – ha spiegato il dottor Scarano – si potranno eseguire gli esami PET-TAC e la TAC con mezzo di contrasto in unico tempo, in particolare per quegli esami e per quelle patologie come il linfoma e il tumore del polmone. Tutto questo, ovviamente, produrrà dei risvolti nettamente migliorativi in quanto si perfeziona l’accuratezza diagnostica attraverso un esame integrato fatto da due professionisti, apportando una netta riduzione della dose di radiazione per i pazienti”. “Inoltre, la nuova PET-TAC, è provvista di laser che consentono di eseguire la centratura direttamente sull’apparecchio per i pazienti oncologici che potranno quindi, nello stesso padiglione, eseguire il trattamento radioterapico”. “Organizzeremo poi degli incontri multidisciplinari periodici per garantire ai nostri pazienti la migliore risposta diagnostica e terapeutica possibile”, ha concluso Scarano.
“L’importante e significativo incremento di qualità della nuova macchina – ha affermato il dottor Luigi Mussolin, direttore f.f. dell’U.O.C. di Medicina Nucleare dell’A.O.R. San Carlo – è riscontrabile sia dalla resa delle immagini che sono di altissima qualità sia dalla tecnologia altamente digitalizzata che consente, attraverso i due tomografi, di avere immagini di fusione ad una resa altamente significativa per risoluzione spaziale”. “Rispetto al precedente utilizzo della PET mobile – ha aggiunto il dottor Mussolin – possiamo adesso eseguire gli esami ai pazienti oncologici in minor tempo e con minor dose assicurando quindi una migliore radioprotezionistica ai pazienti e agli operatori. Inoltre sarà possibile utilizzarla tutti i giorni lavorativi in base alle esigenze dei reparti clinici che ci richiederanno l’esame e dei pazienti esterni e dei tanti provenienti da fuori regione”, ha concluso Mussolin.