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Nuovo primato all’Istituto Clinico Villa Aprica per aver testato un’innovativa tecnologia in un delicato intervento all’occhio: il professor Giuseppe Perone, alla guida dell’Unità Operativa di oculistica, è tra i primi in Italia ad aver sperimentato un sofisticato dispositivo di visualizzazione ad alta definizione durante un’operazione di impianto sclerare.

Il chirurgo ha testato, nell’ambito di un complesso reintervento di cataratta, un nuovo microscopio operatorio che proietta le immagini tridimensionali dell’occhio del paziente su uno schermo da 55’’ ad altissima definizione, visualizzabili solo mediante speciali occhiali 3D.

Questa nuova tecnologia è determinante perché consente durante gli interventi di microchirurgia di avere: una visione più dettagliata, una maggiore profondità di campo, e assoluta precisione durante le manovre.

Inoltre, il nuovo dispositivo permette al chirurgo di mantenere una posizione eretta più fisiologica e confortevole, poiché non è più necessario tenere la testa reclinata come avviene con il più tradizionale microscopio operatorio.

“Le immagini vengono registrate da una doppia telecamera e riprodotte su uno schermo OLED – ultimo nato nel campo dell’alta definizione – con il vantaggio di un maggior coinvolgimento di tutta l’équipe che partecipa all’intervento, ma può essere anche uno strumento prezioso per i medici in formazione” afferma il professor Perone, che già nel 2014 fu tra i pionieri nell’utilizzo di questa stessa tecnica, nella sua prima versione, che ha poi introdotto nella sua pratica chirurgica quotidiana.

Il professor Perone ha impiegato la nuova tecnologia nel corso di un’operazione resasi necessaria a seguito di un intervento di cataratta complicata in un paziente trattato in precedenza presso un’altra struttura.

Al paziente è stato riposizionato il cristallino artificiale, impiantato precedentemente e dislocato mediante una sofisticata tecnica di impianto sclerale. Il cristallino artificiale, mancando il supporto capsulare necessario per il suo posizionamento, è stato ancorato alla sclera dell’occhio mediante una complicatissima procedura. Questa tecnica fu proposta in Italia all’inizio degli anni 90 dal professor Fernando Trimarchi, maestro del professor Perone.

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