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Lo studio InRange è stato disegnato per confrontare insulina glargine 300 unità/mL e insulina degludec 100 unità/mL rispetto al parametro Time in Range: la metrica che valuta il controllo della glicemia, identificando la percentuale di tempo che una persona con diabete trascorre all’interno dell’intervallo targetcomunemente compreso tra 70 e 180 mg/dL.

Lo studio InRange ha raggiunto il suo endpoint primario ovvero soggetti adulti con diabete di tipo 1 hanno raggiunto un TiR simile 12 settimane dopo il passaggio da un trattamento insulinico precedente a un’insulina di nuova generazione come insulina glargine 300 unità/mL o insulina degludec 100 unità/mL. I risultati dello studio sono stati presentati alla 15° International Conference on Advanced Technologies and Treatments of Diabetes.

Anche l’endpoint secondario dello studio è stato raggiunto. Lo studio ha infatti dimostrato che i pazienti coinvolti nello studio hanno riportato livelli simili di variabilità glicemica complessiva con entrambe le insuline di nuova generazione. Lo studio non ha dimostrato un TiR superiore con insulina glargine 300 unità/mL rispetto a quello registrato con insulina degludec 100 unità/mL. I tassi e le incidenze di ipoglicemia sono risultati comparabili coni due trattamenti nelle categorie di ipoglicemia raccomandate dall’ADA.

Anche i risultati di sicurezza e tollerabilità sono risultati simili con entrambi i trattamenti, e in linea con i profili di sicurezza stabiliti in questo gruppo di pazienti.

InRange è il primo studio clinico randomizzato e controllato ad aver confrontato insulina glargine 300 unità/mL e insulina degludec 100 unità/mL in persone che convivono con il diabete di tipo 1 utilizzando la metrica Time in Range come endpoint primario.

Daniela Bruttomesso, Diabetologa Dirigente medico 1° livello, Unità Operativa Complessa Malattie del Metabolismo Azienda Ospedaliera di Padova: “I risultati di questo studio presentato al congresso dell’ATTD sono particolarmente interessanti perché relativi a insuline basali di nuova generazione ormai ampiamente utilizzate anche nel nostro Paese e perché considerano una metrica come il Time in Range sempre più utilizzata per valutare la qualità del controllo glicemico, e apportare di conseguenza  le modifiche necessarie alla terapia al fine di ottimizzarlo, sfida non sempre facilmente raggiungibile. Saper di poter raggiungere questo risultato in un tempo relativamente breve di 12 settimane è particolarmente incoraggiante”. 

Il tempo nell’intervallo e la variabilità del glucosio sono riconosciuti dalle linee guida internazionali di Advanced Technologies and Treatments for Diabetes, dell’American Diabetes Association e dell’European Association for the Study of Diabetes come metriche chiave per sostenere un’efficace gestione del diabete.

Studi precedentiavevano dimostrato che l’aumento del TiR e la diminuzione della variabilità glicemica possono ridurre il rischio di complicanze a lungo termine nelle persone che convivono con il diabete, comprese le malattie cardiache e renali e i problemi della vista.

Sandra Silvestri, Global Head of Medical, General Medicines di Sanofi: “Siamo molto felici di poter condividere i risultati dello studio InRange che dimostrano il nostro impegno in termini di innovazione per il miglioramento continuo nella gestione del diabete, per gli operatori sanitari e le persone che convivono con il diabete. L’educazione rappresenta un altro aspetto importante del nostro impegno ed è per questo che siamo orgogliosi di sostenere la Time In Range Academy, un programma educativo indipendente recentemente lanciato dall’International Diabetes Center negli Stati Uniti che sta raggiungendo più di 5.000 clinici in più di 70 Paesi e propone contenuti che hanno registrato più di 10.000 consultazioni.”