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social-networkPare che non sia una novità nei Paesi anglosassoni quella di reclutare pazienti per gli studi clinici tramite Facebook, Myspace e gli altri social network.

E’ nota, infatti, la difficoltà sino a qualche tempo or sono per il mondo della ricerca, di rivolgersi a una platea il più ampia possibile al fine di selezionare nel minor tempo utile e con costi ridotti i potenziali soggetti da sottoporre a ricerche scientifiche di vario tipo.
Un articolo pubblicato nell’autunno di un anno fa su Newsweek dal titolo “Pharma’s Facebook”, segnava di fatto la svolta in materia da parte della comunità scientifica che faceva il punto su un nuovo sistema di reclutamento basato sui mezzi di comunicazione di massa e in particolare sui social network a maggiore diffusione
La nuova tendenza scientifica sembra inizianre ad attecchire nel nostro Paese: risulta infatti che in Puglia sia stata già effettuata nel maggio 2009 la prima indagine epidemiologica su base volontaria, studiando un campione di cittadini per stimare la frequenza di portatori sani di Neisseria meningitidis tra gli studenti iscritti alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Bari di età compresa tra i 20 e i 24 anni. Accanto alle tradizionali modalità di arruolamento (lezione frontale, il passaparola, l’ambulatorio dedicato, l’evento ADE – Attività Didattica Elettiva) – per quanto viene riferito dallo studio in questione -, è stato introdotto l’utilizzo del social network Facebook.
Dalla ricerca risulta rilevabile come l’uso del web e in particolare del noto social network abbia permesso di raggiungere la popolazione bersaglio con una rapidità certamente superiore ai tradizionali metodi di reclutamento con ciò comportando anche un risparmio in termini di costi anche se quello selezionato – sempre secondo quanto riscontrabile dall’indagine – è soltanto un campione di convenienza, certamente non rappresentativo della popolazione generale.

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