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Le fake news sono un fenomeno in crescita e anche il settore della salute non fa eccezione. MioDottore ha coinvolto i propri utenti e i medici affiliati per scoprire se e quanto gli italiani incappino in false notizie in tema di benessere, individuando gli ambiti e i canali dove si insidiano più “trappole” e le possibili soluzioni per contrastarle.

Negli ultimi cinque anni, oltre i due terzi degli specialisti del Bel Paese hanno riscontrato un aumento di pazienti che si sono recati in studio per capire se le notizie che li preoccupavano fossero reali oppure mendaci. Di contro solo il 40% dei pazienti ha ammesso di aver verificato con il medico una news “dubbia”, con quasi il doppio di avvenuti consulti a mancare all’appello. Vergogna per non aver saputo smascherare con i propri mezzi un fenomeno che quasi la totalità degli intervistati dice di conoscere? Forse… Tra uomini e donne sono però le seconde a essere più “sincere” e confessare di aver coinvolto il dottore per smentire informazioni false alle quali avevano inizialmente creduto, più del doppio degli uomini.

Quando si tratta di individuare le aree tematiche intorno alle quali si sviluppano maggiormente le notizie “fake”, i medici non hanno dubbi e al primo posto di questa speciale classifica mettono i vaccini: ben il 77%, infatti, ritiene che sia questo l’ambito nel quale si presentino maggiori incomprensioni e dubbi. Nonostante spesso il tema risulti caldo e accenda pareri discordanti anche tra i pazienti, questi pongono in cima alla lista altri settori del benessere che generano false notizie. Un’altra notevole discrepanza, tra quanto segnalato da pazienti e dottori, si può notare anche nell’ambito della salute intima: la quasi totalità degli utenti pare non aver sospetti quando si parla di sesso – è infatti solo il 6% a dichiarare di essere incappati in fake news sull’argomento – ma i medici riportano alta l’attenzione: quasi il triplo di loro ritiene sia sempre più importante fare chiarezza. Nemmeno l’alimentazione, tra diete e cibo, sfugge al rischio di informazioni tendenziose, anzi, è indicata come seconda tematica più a rischio bufala, sia dai pazienti sia dagli specialisti.

Per quanto riguarda la rigorosità dei media nell’accertare la veridicità delle informazioni sulla salute prima della loro diffusione, gli italiani sono piuttosto scettici e non credono venga fatto abbastanza anche in termini di verifica delle fonti. I più critici sono i medici, con solo l’8% che dichiara di condividere l’operato dei media, ovvero ben la metà dei pazienti.

Sebbene per i pazienti la rete e i social siano la causa principale della diffusione di fake news – rispettivamente 71% e 72% – anche il passaparola tra amici, parenti e conoscenti è chiamato fortemente in causa. Infatti, oltre la metà degli utenti intervistati – così come degli specialisti rispondenti – ritiene che chiacchierare di persona o via chat possa creare lo stesso effetto “valanga” sulla diramazione di false notizie, anche nel campo della cura della persona.

Secondo quasi la metà dei medici l’attuale principale lacuna della rete, che non ne fa un posto sicuro dove cercare informazioni sulla salute, è il fatto che queste non siano verificate e validate dagli specialisti stessi. Tuttavia, sono molti gli esperti che credono che abbracciare le nuove tecnologie e strumenti innovativi – ormai parte integrante della quotidianità delle persone – sia un passo fondamentale da compiere per invertire la rotta: infatti, oltre un terzo degli specialisti indica la

presenza su piattaforme e app che favoriscano il collegamento medico-paziente come una possibile soluzione al fenomeno, seguita dalla presenza sui social media.