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Età 20 anni, intelligente, ma non sempre affidabile: così si potrebbe descrivere il dott. Google. Il gigante dei motori di ricerca ha anche una grande influenza sul settore sanitario. Di cosa questo significhi per le persone interessate, gli operatori sanitari e le organizzazioni dei pazienti si è discusso in occasione dell’evento “Dott. Google e la Salute”.
L’evento si è aperto con un breve video di Claudio Diaz, membro di Slow Medicine ed esperto della propria malattia: dal momento che era stato adottato, nessuno era a conoscenza dell’alcolismo di sua madre e solo grazie ad un medico contattato online è stato possibile ottenere una diagnosi corretta. Successivamente sul podio si sono alternati esperti ed esperte dei settori della comunicazione, della medicina, dell’assistenza nonché persone interessate: Christoph Leitner, specialista oncologo e Direttore del Day Hospital presso l’ospedale di Brunico, Mariaantonietta Mazzoldi, Direttrice del servizio psicologico presso l’ospedale di Bolzano, Katharina Stuefer, infermiera specializzata per pazienti con carcinoma mammario, Anna Faccin, rappresentante dei pazienti dell’associazione DEBRA, Horand Meier, medico e referente della biblioteca medica virtuale, Beate Weyland, docente presso la facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bolzano.
Nel complesso è emerso che il “dott. Google” viene molto utilizzato, ma anche considerato in modo critico: la distinzione tra mera espressione di un’opinione e contenuto valutato scientificamente è importante e presuppone che le persone utilizzino i contenuti multimediali con criterio. Dal punto di vista dei pazienti il networking attraverso Facebook & Co., ma anche tramite siti web dedicati, gioca un ruolo importante dal momento che grazie a questo possono apprendere e condividere aspetti del loro quadro clinico. Idealmente, si dovrebbe instaurare una relazione salutare tra pazienti informati, operatori sanitari competenti e l’uso del “world wide web”. Il dott. Google non può essere il surrogato di un buon rapporto tra cittadine/cittadini e personale sanitario, tutti gli esperti concordano su questo.
In occasione della conferenza si è parlato anche del sito www.asdaa.it/infotumori. Poiché l’argomento della malattia tumorale è particolarmente sensibile, in questo sito – ora arricchito di ulteriori contenuti e video in cui gli esperti parlano dei diversi quadri clinici – è stata posta molta enfasi sulla spiegazione dei percorsi terapeutici, così da ridurre le consulenze tramite il “dott. Google” e fornire informazioni solide agli interessati.
L’evento è stato organizzato grazie alla collaborazione tra Azienda sanitaria, Federazione per il Sociale e la Sanità ed Associazione Slow Medicine e si colloca nel contesto dell’Accordo di cooperazione firmato nel 2017.

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