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Ora che la prima emergenza sanitaria è passata, è importante aiutare tutto il personale delle residenze socio assistenziali a superare il trauma e ad aumentare la resilienza in generale. È l’indicazione che arriva da uno studio, coordinato dall’Università di Trento, riguardante l’impatto della pandemia su lavoratori e lavoratrici delle rsa, da chi opera accanto all’ospite a chi gestisce i rapporti con la famiglia. Il lavoro scientifico stima che oltre 4 persone su 10 presentino sintomi moderati-gravi di stress e suggerisce degli interventi a tappeto per migliorare il benessere complessivo del personale delle strutture e la capacità di reagire a situazioni di crisi. Lo studio è stato pubblicato ieri dalla rivista Royal Society Open Science.
«Il nostro lavoro è il primo studio dettagliato sulla diffusione di sintomi tra chi opera nelle rsa in Italia, immediatamente dopo la prima esplosione di Covid-19» sottolinea Elena Rusconi, professoressa dell’Università di Trento e corresponding author dell’articolo.
Il gruppo di ricerca si è concentrato su un campione di care givers del Nord Italia a seguito della prima emergenza sanitaria e del lockdown.
La docente spiega: «In base alla nostra conoscenza di prima mano della situazione abbiamo ritenuto importante verificare lo stato di salute mentale dei lavoratori delle rsa/case di riposo, allo scopo di poter offrire adeguati interventi di sostegno e prevenire lo sviluppo di disturbi psicologici. Ci siamo focalizzati sul Nord Italia perché è qui che il virus ha colpito più duramente. Alla chiusura dell’indagine, abbiamo ricevuto 1.071 risposte da 33 strutture diverse situate in varie regioni del Nord. Dai dati la diffusione è risultata più elevata delle attese e dovrebbe costituire un forte campanello d’allarme».
Elena Rusconi prosegue: «Abbiamo inoltre rilevato che la probabilità di riportare sintomi moderati-gravi di sintomatologia post-traumatica è maggiore per le donne e per coloro che hanno avuto contatti con colleghi o residenti positivi al Covid-19. Questi dati ci aiutano a individuare i gruppi che trarrebbero maggior beneficio da un intervento mirato e tempestivo. Siamo già al lavoro per sviluppare e offrire interventi adeguati con l’appoggio e la collaborazione di numerose rsa/case di riposo».
L’articolo, dal titolo “Prevalence of post-traumatic symptomatology and anxiety among residential nursing and care home workers following the first COVID-19 outbreak in Northern Italy”, è stato scritto per la rivista “Royal Society Open Science” da Marianna Riello, Chiara Bove ed Elena Rusconi in collaborazione con Marianna Purgato e con David MacTaggart. L’articolo è stato pubblicato il 30 settembre 2020.

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