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Si conclude il processo di fusione per incorporazione tra Bristol Myers Squibb srl e Celgene srl e le relative entità legali e si apre un nuovo capitolo ricco di opportunità per Bristol Myers Squibb Srl che dal 1 agosto sarà l’unico rappresentante locale del gruppo e distributore dei farmaci dell’azienda in Italia.

Bristol Myers Squibb è un’azienda leder nel settore biofarmaceutico con la missione di scoprire, sviluppare e rendere disponibili farmici innovativi per aiutare i pazienti a combattere gravi malattie e fortemente improntata all’innovazione e alla ricerca.

“E’ un momento entusiasmante per la storia della nostra azienda – spiega Emma Charles, General Manager Bristol Myers Squibb Srl -. Con l’acquisizione di Celgene, la pipeline di Bristol Myers Squibb è oggi tra le più ampie e diversificate nel mondo farmaceutico, con oltre 50 molecole in diverse fasi di sviluppo. In particolare, operiamo in aree terapeutiche in cui è elevata la necessità di nuovi farmaci o di terapie alternative a quelle esistenti e in Italia possiamo vantare più di 40 molecole in sviluppo e oltre 140 studi clinici attivi”.

Bristol Myers Squibb continua ad investire nel futuro in innovazione, collaborando con la comunità scientifica, mondo accademico, Istituzioni e associazioni di pazienti, affinché l’innovazione terapeutica si traduca in migliori risultati clinici per i pazienti.

“Abbiamo una storia di eccellenza scientifica focalizzata nella ricerca e nello sviluppo di terapie all’avanguardia – afferma Emma Charles -. Pionieri nella scoperta dell’immuno-oncologia, abbiamo rivoluzionato il modo di trattare il cancro, migliorando la sopravvivenza a lungo termine dei pazienti e la loro qualità di vita. Abbiamo ridefinito gli orizzonti del trattamento del mieloma multiplo cambiando la storia naturale della malattia con un ampio portafoglio di farmaci innovativi e siamo ora impegnati nel campo delle terapie cellulari. Da oltre 30 anni portiamo innovazione nelle patologie cardiovascolari e continuiamo ad essere pionieri in immunologia, con nuovi approcci terapeutici”.

“Con la chiusura formale del processo di integrazione in Italia, durato oltre due anni – conclude Emma Charles -, due realtà importanti uniscono i propri talenti per creare una nuova azienda bio-farmaceutica ancora più forte focalizzata a migliorare la vita dei pazienti attraverso la scienza”.