Print Friendly, PDF & Email

La resistenza agli antimicrobici, di cui l’antibiotico-resistenza rappresenta il fattore di maggiore rilevanza, è un fenomeno che avviene nei microrganismi come forma di adattamento all’ambiente ed è dovuto alla capacità di questi ultimi di mutare e acquisire la capacità di resistere a molecole in grado di ucciderli o arrestarne la crescita.

La resistenza antibiotica è oggi uno tra i più importanti problemi di salute pubblica. L’impatto dell’AMR non si limitaalla sola mortalità: secondo i dati dell’Agenzia Europea per i Medicinali, infatti, l’Italia è il primo Paese europeo per utilizzo di antibiotici in ambito umano e terzo per uso sugli animali negli allevamenti intensivi, mentre secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, il livello di antibiotico-resistenza in Italiasi colloca fra i più elevati d’Europa.

Si è tenuto, presso il Centro Studi Americani di Roma, l’evento “AMR: il ruolo della diagnostica e gli interventi futuri” organizzato da Edra S.p.A. con il sostegno di Roche Diagnostics, durante il quale si è dibattuto sugli impatti sociali ed economici dell’AMR e sul contributo di valore che la diagnostica in vitro può dare per rispondere a questo problema di salute, concentrandosi sulla necessità di un coordinamento di tutti gli attori del sistema, al fine di sviluppare modelli innovativi di diagnostica rapida a supporto di quanto già attivo nel Piano Nazionale per le Antibiotico Resistenze per contribuire alla riduzione di infezioni. 

Ha aperto la discussione la Sen. Beatrice Lorenzin, Vicepresidente del Gruppo PD e Componente della Commissione Bilancio, la quale ha sottolineato tutto il lavoro svolto fino ad ora sul tema del valore della diagnostica, specificandoche: “Nel 2013 l’antibiotico resistenza è stato uno dei temi cardini portati dall’Italia all’attenzione del Consiglio Europeo di salute, durante i mesi in cui il nostro Paese era alla guida del Consiglio. A quel tempo le tematiche centrali erano due: antibiotico resistenza e vaccini. Oggi, nel 2022, quei due temi restano di estrema attualità”. Inoltre, ha affermato che: “Già in quegli anni l’antibiotico resistenza era negli ospedali la prima causa di morte nel mondo, di cui dati e cause erano ben note, proprio per questo la politica doveva agire su più fronti: prevenzione, gestione dei luoghi in cui si scatenavano questi eventi, formazione, educazione e investimento nella ricerca”.

Il Direttore generale della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute, Giovanni Rezza, ha invece concentrato la propria attenzione su quelli che sono i pilastri su cui si fonda il nuovo PNCAR 2022-2025, affermando che: “Il nuovo Piano di lotta all’Antibiotico Resistenza, in attesa di approvazione in Conferenza Stato-Regioni, prevede alcune novità rispetto al precedente piano del 2017. Le principali riguardano l’istituzione di una cabina di regia, una maggiore integrazione tra settore umano, ambientale e veterinario, un rafforzamentoed estensione delle sorveglianze e lo sviluppo di nuovi strumenti di supporto all’uso più appropriato degli antibiotici. Il piano prevede infine una partecipazione attiva sugli aspetti etici, trasparenti e di comunicazione legata ai cittadini”.

Nel corso dell’evento è intervenuto anche Marco Cossolo, Presidente Federfarma, il quale ha evidenziato il ruolo che il farmacista ricopre nell’accompagnare il paziente nei percorsi di cura al fine di ridurre la resistenza derivante da abuso di antibiotico. Ha riportato che: “Anche i farmacisti possono contribuire al tema dell’antibiotico resistenza nella loro funzione di counselor, grazie alla loro capacità di convincere il cittadino a seguire una buona pratica di salute. Questo può valere sia per l’antibiotico resistenza sia per l’aderenza alla terapia”.

Dal dibattito tra il Prof. Francesco Menichetti, Presidente del Gruppo italiano per la stewardship antimicrobica, il Prof. Marco Falcone, Segretario SIMIT e Clinica delle Malattie Infettive, Azienda Ospedaliera Pisana, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Università di Pisa, il Prof. Francesco Scaglione, Professore Ordinario Dipartimento di Oncologia ed Emato-Oncologia e Direttore della rivista scientifica “quaderni della SIF” della Società Italiana di Farmacologia e il Prof. Luca Pani, Professore Ordinario di Farmacologia e Farmacologia Clinica dell’Università di Modena e Reggio Emilia e di Psichiatria Clinica dell’Università di Miami, FL, USA, che si è concentrato sull’impatto sociale ed economico dell’antibiotico resistenza, è, invece, emerso che: “Il Covid ci ha ricordato che viviamo in un mondo di microbi; il mondo è fatto di microbi, la vita è fatta di microbi, perché parte proprio da questi organismi. Anche nella nostra individualità, ma anche su una scala evoluzionistica, essi sono centrali per la vita, basti pensare che il microbioma è formato da 100 trilioni di cellule”. Inoltre, il Prof. Pani ha aggiunto: “L’uso inappropriato di questi antibiotici uccide la maggior parte dei batteri e ne fa emergere uno solo, che rapidamente dà una malattia molto grave che comporta la morte per il 90% di chi ne soffre.”

Nella seconda parte del dibattito è stato approfondito il valore della diagnostica nell’ambito dell’antibiotico resistenza. Il Prof. Pierangelo Clerici, Presidente dell’Associazione Microbiologi Clinici Italiani (AMCLI), ha sostenuto che: “Noi siamo disponibili al confronto, ma partendo dal concetto che la pietra angolare è la microbiologia con i dati che noi forniamo. Anche il discorso di stabilire in anticipo se un’infezione è virale o batterica, chi lo può dire? Noi con le adeguate strumentazioni e tecnologie.” Mentre il Prof. Maurizio Sanguinetti, Immediate PastPresident della Società Europea di Microbiologia Clinica e Malattie Infettive, ha evidenziato le criticità e le problematiche, affermando: “All’inizio dell’anno è uscito un lavoro sul Lancet che ha fotografato la situazione di mortalità da antibiotico resistenza a livello mondialenel 2019: 4,95 milioni di persone sono morte per patologie correlate all’ AMR”. È successivamente intervenuto Ignazio Grattagliano, membro del Comitato Nazionale della Società Italiana di Medicina Generale, il quale ha portato all’attenzione dei partecipanti il tema della formazione del medico di medicina generale nel contrasto prescrittivo. La Prof.ssa Susanna Maria Roberta Esposito, Professore Ordinario di Pediatria del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma e Responsabile del Tavolo tecnico Malattie infettive e Vaccinazioni della Società Italiana di Pediatria, ha concentrato il suo intervento sull’utilizzo della diagnostica prima della prescrizione antibiotica.