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Le patologie urologiche maschili sono in crescita. Alcune destinate a peggiorare con l’età mentre, paradossalmente, per altre si registra la crescente presenza di pazienti giovani. Basti pensare che in Italia il tumore alla prostata colpisce ogni anno 40.000 uomini, che di ipertrofia prostatica benigna soffre il 43% dei settantenni italiani, che il 35% delle disfunzioni erettili non risponde alla terapia farmacologica, che l’incontinenza urinaria interessa dal 4% al 12% degli uomini over 50 anni. Si aggiunga che gli uomini italiani sono reticenti su questi argomenti, si rivolgono con difficoltà all’urologo, spesso affrontano i problemi quando le patologie sono in fase avanzata, sottovalutando le parole-chiave che sono “prevenzione e diagnosi precoci”

La buona notizia è che la ricerca è inarrestabile, le soluzioni terapeutiche sempre più efficaci, i medici e le strutture ospedaliere più competenti e attrezzati. Si colloca in questo contesto il Primo corso di formazione specialistica sui trattamenti per l’Ipertrofia Prostatica Benigna che si è tenuto in questi giorni all’Ospedale Vittorio Emanuele di Gela, in provincia di Caltanissetta. Fra le procedure più innovative affrontate nel corso i trattamenti con il laser verde, tecnologia medica che ha consentito ai partecipanti di condividere sessioni “in diretta” in collegamento con le sale operatorie dell’Ospedale.

Promotore e coordinatore del progetto formativo il dottor Sebastiano Condorelli, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Urologia del medesimo ospedale, affiancato da autorevoli clinici che hanno trasferito “competenze e sapere“ ai colleghi partecipanti al corso. Tema centrale l’Ipertrofia Prostatica Benigna che colpisce, dopo i 45 anni, una parte consistente della popolazione maschile. Patologia diffusa e destinata a peggiorare con l’età, se non adeguatamente trattata può generare complicanze significative, con impatti e pesanti limitazioni alla qualità della vita. Nella fase iniziale, l’ipertrofia prostatica viene trattata soprattutto con terapie farmacologiche. Quando però i farmaci non sono più efficaci, è necessario optare per soluzioni più avanzate e risolutive. Come l’enucleazione della prostata con il laser verde, una  procedura che coniuga alta efficacia e minima invasività. Il formidabile laser verde, grazie alla sua particolare lunghezza d’onda, colpisce selettivamente le molecole di emoglobina contenute nel sangue e rilascia energia verso il bersaglio, recidendo così il tessuto da trattare con altissima precisione.

Gli interventi Greenlight garantiscono una ottimale disostruzione e risoluzione dei sintomi urinari, presentano bassi rischi di sanguinamento intraoperatorio e postoperatorio consentendo così di intervenire anche su pazienti sottoposti a terapie cardiologiche.

“Siamo fiduciosi” – commenta il dottor Condorelli – “che questo Corso, il primo sul laser verde in Sicilia,  possa replicare i risultati conseguiti con il trattamento Rezum che impiega solo energia termica e vapore acqueo. L’affermazione di Rezum è stata non soltanto clinica ma ha contribuito, in misura determinante, ad aumentare del 40% la mobilità attiva dei pazienti che da altre regioni si spostano verso la Sicilia e, in particolare, verso il nostro Centro“ – La Direzione strategica dell’Ospedale Vittorio Emanuele è determinata a contrastare l’idea che “per una buona Sanità si debba necessariamente attraversare lo Stretto”, e ha messo a disposizione strutture e mezzi per raggiungere tale obiettivo .

Il primo corso sul laser verde Greenlight, al quale hanno partecipato numerosi urologi siciliani, è un ulteriore banco di prova per l’Urologia dell’Ospedale Vittorio Emanuele di Gela, un autentico “precursore” nel Sud, impegnato ad ampliare le competenze sulle innovazioni biomedicali per urologia ma, anche, ad alimentare il dibattito sull’attualità sanitaria, fare emergere le criticità e valorizzare sistemi terapeutici che rispondano alle esigenze dei pazienti e di una sanità moderna, oggi e in futuro.