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Hanno tra i 15 e i 49 anni, più un terzo sono straniere e l’aggressore prevalente è il compagno. E’ la fotografia della donna vittima di violenza che emerge dai dati del progetto CCM “REVAMP – Controllo e risposta alla violenza su persone vulnerabili: la donna e il bambino, modelli d’intervento nelle reti ospedaliere e nei servizi socio-sanitari in una prospettiva europea”, coordinato dall’ISS e dall’Ospedale Galliera di Genova, che fa parte della rete ospedaliera che raccoglie i dati sulla violenza, nell’ambito dell’Injury Database europeo.
Le conseguenze della violenza sullo stato di salute della donna assumono diversi livelli di gravità che possono avere esiti fatali o molto invalidanti come conseguenze di trauma e psicologiche con problemi di salute che includono il Post Traumatic Stress Disorder, depressione, abuso di sostanze e comportamenti auto-lesivi o suicidari, disturbi alimentari, sessuali.
Dai dati SINIACA-IDB del 2015-2016 emerge che per le donne vittime di violenza in età fertile, oltre il 35% dei casi è dovuto ad aggressione da parte del coniuge o partner sentimentale. Quasi l’85% dei casi di violenze su donne è compiuta da conoscenti.
Nei flussi di PS EMUR di Piemonte, Toscana, Abruzzo e Sardegna, nel 2013-2104 utilizzati in tutti i centri di PS di queste regioni, si è osservato una tasso medio annuo di accesso in PS per violenza di 139 donne ogni 100.000 residenti, il 72% delle quali di età 15-49 anni. Dai dati SINIACA-IDB 2015-2016 si osserva che nell’86% dei casi la violenza era stata perpetrata da uomini e l’ambiente prevalente della violenza era quello familiare, in particolare da parte del partner.
Dalla sorveglianza SINIACA-IDB dei centri ospedalieri anti-violenza del REVAMP si osserva come nelle donne in età fertile il 37% delle vittime siano di nazionalità estera. Riguardo al contesto dell’aggressione questo, per le donne in età fertile, il 5% delle volte è una violenza sessuale. Per le bambine viste nei pronto soccorso generalisti della medesima rete di sorveglianza, nel 17,9% dei casi la causa di accesso in PS per violenza è una aggressione sessuale.
Nello studio di follow-up di progetto, che seguiva donne vittime di violenza grave, a 3 mesi dalla dimissione ospedaliera il 67,5% delle donne adulte vittime di violenza domestica o sessuale era affetta da patologia mentale di stress da disordine post-traumatico. Prevalenza della malattia significativamente superiore, di oltre 5 volte, a quella di corrispondente gruppo di controllo di donne non vittime di violenza. Valore paragonabile a quello delle vittime dirette di grandi disastri, compresi attentati terroristici.