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E’ a disposizione il numero di pubblica utilità 1500 del Ministero della Salute a cui possono rivolgersi i cittadini e quanti vogliano avere maggiori informazioni sull’applicazione del decreto legge per la prevenzione vaccinale, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 7 giugno. Un team di medici esperti del Ministero risponderà tutti i giorni feriali dalle 10.00 alle 16.00 per illustrare e favorire la conoscenza delle disposizioni del decreto e delle novità introdotte.
Il Ministero ha inoltre pubblicato sul proprio sito e diffuso direttamente alle istituzioni della salute centrali e locali una circolare esplicativa, che descrive il razionale dell’intervento normativo, quali sono le vaccinazioni obbligatorie previste, gli adempimenti e gli obblighi dei vari soggetti coinvolti e le disposizioni transitorie per il prossimo anno scolastico.
Il decreto-legge estende da 4 a 12 le vaccinazioni obbligatorie previste, includendo oltre alla vaccinazione anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica e anti-epatite B anche l’anti-pertosse, l’anti-Haemophilus influenzae tipo b, l’anti-meningococcica B, l’anti-meningococcica C, l’anti-morbillo, l’anti-rosolia, l’anti-parotite e l’anti-varicella, in ragione della loro elevata contagiosità.
Tutte le 12 vaccinazioni sono gratuite, perché già inserite nei Livelli Essenziali di Assistenza.
Per effettuarle non saranno necessarie singole diverse somministrazioni, perché sei vaccini sono ricompresi nella cosiddetta esavalente e quattro nella quadrivalente (anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella). Devono invece essere somministrati separatamente i vaccini anti-meningococco B e antimeningococco C.
Le dodici vaccinazioni devono essere tutte obbligatoriamente somministrate ai nati dal 2017, mentre ai nati dal 2001 al 2016 devono essere somministrate le vaccinazioni contenute nel Calendario Vaccinale Nazionale relativo a ciascun anno di nascita.
Nella circolare viene ribadito l’obiettivo del decreto legge, che è quello di rendere obbligatorie le vaccinazioni nei confronti di malattie a rischio epidemico per raggiungere e mantenere la soglia di copertura vaccinale del 95%, come raccomandato dall’OMS e garantire così la “immunità di gregge”. Si sottolinea al riguardo l’importanza di una stretta collaborazione tra tutte le componenti dell’amministrazione statale e territoriale, e non solo del Servizio Sanitario Nazionale, al fine di rendere effettivo l’obbligo vaccinale e garantire il bene della tutela della salute, individuale e collettiva.