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Un ponte della ricerca sui tumori e sulle malattie cerebrovascolari unisce Ancona e Roma. Gli Ospedali Riuniti del capoluogo marchigiano e il Policlinico Tor Vergata della capitale danno il via a un progetto che prende come modello di riferimento l’esperienza del CORM, il Centro Oncologico e di Ricerca delle Marche: un esempio virtuoso per le sue caratteristiche di innovazione, telemedicina, intelligenza artificiale, capacità di incentivare network e limitare gli spostamenti dei pazienti.
Sulla base della possibile applicazione della logica di rete anche ad altri ambiti, come le neuroscienze, le discipline cardiovascolari e le malattie rare, gli specialisti marchigiani e romani hanno promosso una collaborazione che prevede una serie di incontri.
Hanno aperto l’incontro ad Ancona il prof. Gian Luca Gregori e il prof. Orazio Schillaci, che hanno sottolineato l’importanza della collaborazione tra le Università per incentivare l’innovazione nella formazione e nella ricerca.
L’obiettivo è realizzare una sempre più intensa attività di scambi di buone pratiche, di progetti innovativi, di idee con il fine ultimo di rendere omogenei i percorsi per i pazienti e di creare reti che superino i confini regionali. Il progetto è fortemente voluto da Michele Caporossi e da Giuseppe Quintavalle.
“Con il collega Giuseppe Quintavalle – afferma Michele Caporossi – ci siamo ritrovati per confrontarci con grande entusiasmo su un’esperienza basata sul ‘valgo poco se mi considero e molto se mi confronto’ che già dal primo incontro, svoltosi a Roma l’estate scorsa, sta dando grandi prospettive alla capacità di mettere insieme le migliori pratiche per rinforzare il nostro ruolo di strutture sempre più complesse ed efficaci nel panorama delle nostre rispettive Regioni”.
“L’esperienza condotta nella Regione Marche in relazione al percorso diagnostico terapeutico ed assistenziale dell’ictus, patologia ad elevato impatto socio-sanitario, ha portato ad un’ottimizzazione delle capacità di cura – spiega Mauro Silvestrini, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia all’Università Politecnica delle Marche –. I pazienti marchigiani possono usufruire di un accesso equo ed efficace alle migliori cure disponibili per la patologia attraverso la rete che si è creata tra le varie Stroke Unit presenti sul territorio”. Importante è stato il confronto dell’esperienza delle Marche con la consolidata rete dell’ictus che vede da anni Tor Vergata come centro di riferimento dell’area metropolitana romana.
“È importante condividere i processi decisionali tra professionisti, in un’ottica multidisciplinare e multiprofessionale, come strumento di efficacia per le pazienti colpite da tumore della mammella – afferma Rossana Berardi, Ordinario di Oncologia Medica all’Università Politecnica delle Marche, Direttore della Clinica Oncologica AOU Ospedali Riuniti di Ancona e coordinatrice della Breast Unit di Ancona -. Oggi stiamo lavorando per arricchire il PDTA del tumore alla mammella per includere quelle nuove procedure indispensabili per una più completa presa in carico delle pazienti, ovvero la cardiooncologia con la collaborazione della Clinica cardiologica diretta dal prof. Antonio Dello Russo e il percorso della salute dell’osso con la dott.ssa Gilberta Giacchetti della Clinica Endocrinologica”. “Tutto questo – ha concluso la prof.ssa Berardi – per rendere confrontabili ed omogenei i percorsi in ambito regionale con le altre Breast
Unit. Stiamo anche lavorando con le associazioni dei pazienti che afferiscono alla Marcangola, perché solo attraverso un’attiva collaborazione possiamo comprendere le loro esigenze e migliorarci”.
Presenti al meeting anche il dott. Arturo Pasqualucci, il prof. Andrea Magrini, il dott. Roberto Papa, la dott.ssa Vania Carignani, la prof.ssa Marina Diomedi, il prof. Oreste C. Buonomo e il prof. Marco Bartolini.