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In occasione della Giornata Mondiale del Diabete, Roche Diagnostics annuncia la disponibilità sul mercato italiano di un nuovo strumento per migliorare le performance dei metodi attualmente in uso per valutare il rischio di scompenso cardiaco nei pazienti affetti da diabete di tipo 2. Grazie alla nuova indicazione d’uso del biomarcatore cardiaco NT-proBNP, per la quale l’azienda del Gruppo Roche ha ottenuto la marcatura CE IVD lo scorso aprile, sarà possibile per il clinico una valutazione precoce del rischio cardiovascolare che permetterà la tempestiva applicazione dei percorsi terapeutici più corretti per ciascun paziente, con benefici significativi in termini di miglioramento della gestione del decorso con una conseguente riduzione delle ospedalizzazioni. 

Lo scompenso cardiaco è la forma più comune di complicazione cardiovascolare a cui possono andare incontro i pazienti affetti da diabete di tipo 2: circa il 30% di questi pazienti è oggi considerato ad elevato rischio e,  per comprendere la portata dell’impatto che questa patologia può provocare su di loro in ottica di peggioramento delle condizioni cliniche e di ricovero ospedaliero, basti pensare che un ritardo nell’intensificazione  del trattamento di un anno viene associato a un aumento del rischio di ben il 64%. 

Guardando più in generale alla patologia diabetica in Italia, i pazienti che ne sono affetti sono attualmente 3,27 milioni ai quali vanno aggiunte, secondo gli ultimi dati disponibili, oltre un milione di persone che soffrono di questa patologia senza saperlo e circa 4 milioni ad alto rischio di svilupparla. In tutti questi casi lo scompenso cardiaco è la forma più comune di complicazione cardiovascolare alla quale si va incontro, per cui agire per limitare questo rischio diventa prioritario, considerato anche l’impatto che un ritardo nella sua valutazione o una mancata gestione preventiva potrebbero produrre in termini di spesa socio-sanitaria. Degli oltre 20 miliardi di euro di costi associati su base annuale alle patologie diabetiche, infatti, ben il 25% viene attribuito alle complicanze ad esse associate. 

L’utilizzo del biomarcatore cardiaco NT-proBNP, effettuato su un comune prelievo di sangue e disponibile su tutte le piattaforme “cobas e” di Roche, permetterà una valutazione precoce del rischio di scompenso cardiaco nei pazienti affetti da diabete di tipo 2, dando la possibilità al cardiologo di effettuare un monitoraggio più preciso e, nel caso, poter intervenire in maniera tempestiva. 

“L’ottenimento della nuova indicazione d’uso per il  biomarcatore cardiaco NT-proBNP – commenta Roberto Scalamogna, Medical Excellence Lead di Roche Diagnostics – è un contributo di valore reale per i medici e per i pazienti con diabete di tipo 2 a supporto dell’identificazione del rischio di scompenso cardiaco e quindi della decisione precoce sul trattamento che conferma l’impegno di Roche nell’innovazione: un test ad elevato valore medico”. 

“Il paziente diabetico, – spiega Elena Acmet, Medical Affairs Director di Roche Diabetes Care Italy – così come le persone che soffrono di malattie croniche, si trova ad affrontare quotidianamente una serie di attività legate alla gestione del diabete con l’obiettivo di ridurre il rischio di complicanze che nel tempo possono interessare occhi, nervi, reni, cuore. Per questo è importante avere un approccio olistico che metta al centro la persona con diabete e faciliti la comunicazione tra i diversi specialisti, grazie anche all’integrazione dei dati della glicemia con altre informazioni e parametri utili a migliorare il controllo metabolico e la qualità di vita.”    

Sempre nell’ambito cardiovascolare, NT-proBNP ha ottenuto anche il riconoscimento di una nuova indicazione d’uso per l’identificazione di un più elevato indice di rischio di fibrillazione atriale in soggetti anziani; inoltre, a ulteriore conferma dell’impegno di Roche Diagnostics nella prevenzione e gestione efficace delle patologie cardiache, sono state riconosciute nuove indicazioni d’uso anche per un altro importante biomarcatore commercializzato dall’azienda e utilizzato per la diagnosi della Sindrome Coronarica Acuta, la Troponina T ad alta sensibilità: fra le nuove indicazioni per questo biomarcatore vi è l’identificazione del rischio perioperatorio di eventi cardiaci avversi conseguenti a interventi chirurgici non cardiaci e la possibilità di utilizzare il marcatore per lo screening della popolazione generale.