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Assistenza, didattica, formazione, ricerca. Questi gli ambiti in cui si svilupperà la collaborazione tra Regione Toscana e le tre Università di Firenze, Pisa e Siena, in base al protocollo d’intesa siglato dal presidente della Regione e i rettori delle tre Università: Luigi Dei (Firenze), Paolo Maria Mancarella (Pisa) e Francesco Frati (Siena).
I precedenti protocolli firmati tra Regione e Università toscane negli anni passati hanno contribuito a garantire qualità e sostenibilità del Servizio sanitario regionale, ad assicurare la qualità e la congruità della formazione del personale medico e sanitario rispetto ai fabbisogni, a promuovere lo sviluppo della ricerca biomedica e la valorizzazione dei risultati. Con questo protocollo, i firmatari intendono confermare e sviluppare sedi, strumenti e metodi per rafforzare la collaborazione tra SSR e Università in tema di integrazione tra attività assistenziali, formative e di ricerca.
L’integrazione tra SSR e sistema universitario, precisa il protocollo, si realizza attraverso le Aziende ospedaliero universitarie. E attraverso l’identificazione di progettualità condivise tra Regione Toscana e Università, e anche attraverso la partecipazione dell’Università alla programmazione socio-sanitaria integrata regionale. AOU e Università perseguono obiettivi di efficacia, efficienza ed economicità.
Le Università concorrono al raggiungimento degli obiettivi di salute ed inclusione sociale fissati dalla programmazione integrata socio sanitaria regionale. Le attività di assistenza sono una componente inscindibile della didattica e della ricerca. La rete regionale dell’assistenza comprende i poli integrati per la didattica costituiti dall’insieme delle strutture sanitarie pubbliche, Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e dalle strutture private accreditate con le quali le Università stipulano le specifiche convenzioni.
La valorizzazione delle risorse professionali esistenti all’interno del SSR è garantita dalla rete formativa del SSR stesso: il sistema delle Aziende sanitarie che si avvale della collaborazione delle Università toscane. La rete formativa regionale partecipa all’attività didattica esercitando docenza, tutoraggio e altre attività. Le Università si impegnano nell’applicazione degli indirizzi assunti dalla Commissione regionale per la formazione.
Con accordi specifici, sarà possibile attivare intese tra le Università e le Asl, per realizzare modelli didattici omogenei sul territorio regionale e di Area vasta.
Regione e Università concordano sull’esigenza di mettere a disposizione sedi idonee a supporto della rete formativa per lo svolgimento di corsi di laurea per le professioni sanitarie e per le scuole di specializzazione anche presso strutture ospedaliere e territoriali di Aziende sanitarie diverse dalle AOU di riferimento.
Il protocollo istituisce l’Osservatorio Regionale per la Formazione Medico-Specialistica, cui spetta la definizione e la verifica degli standard di attività assistenziali dei medici in formazione specialistica, ed è tenuto a fornire elementi di valutazione all’Osservatorio Nazionale. L’Osservatorio è composto da 7 docenti universitari, 7 dirigenti sanitari, 3 rappresentanti dei medici in formazione specialistica, uno per ogni Università, il direttore della Direzione regionale competente in materia di diritto alla salute.
Regione e Università promuovono e sostengono le attività di ricerca, favorendo il trasferimento dei risultati nell’ambito del Sistema sanitario, per rendere disponibile ai cittadini l’accesso a costi sostenibili alle innovazioni più avanzate. Relativamente alle attività di ricerca, Regione e Università si impegnano a promuovere l’approccio di genere e la salute globale e a garantire attenzione alla specificità in ambito pediatrico, alla medicina rigenerativa e dei trapianti.
Tra gli obiettivi individuati dal protocollo in tema di ricerca, favorire l’accesso delle attività di ricerca e di sviluppo tecnologico alle procedure di finanziamento nazionali e internazionali; trasferire alla pratica foto_Laboratorio_8.jpgassistenziale i risultati della ricerca.
Regione e Università individuano l’Ufficio regionale per la Valorizzazionje dei Risultati della Ricerca biomedica e farmaceutica quale supporto al coordinamento e alla realizzazione delle linee strategiche.
Le Università contribuiscono all’elaborazione degli atti della programmazione sanitaria a tre livelli: regionale, di Area vasta e in ambito aziendale.
La Regione classifica le AOU nella fascia di presidi a più elevata complessità assistenziale e riconosce alle medesime i maggiori costi indotti sulle attività assistenziali dalle funzioni di didattica e di ricerca. Al sostegno economico-finanziario delle attività svolte dalle AOU concorrono risorse messe a disposizione sia dall’Università sia dal Fondo sanitario regionale.
Le attività e le relative strutture assistenziali sono individuate sulla base di soglie operafoto_chirurghi_sala.jpgtive, consistenti nei livelli minimi di attività necessaria per assicurare efficacia assistenziale ed economicità nell’impiego delle risorse professionali.
Le Aziende organizzano l’attività libero professionale all’interno delle proprie strutture, e si impegnano a definire una regolamentazione interna in merito all’attività libero professionale dei medici in formazione specialistica.