Nei giorni scorsi è stato eseguito per la prima volta a Piacenza un intervento di protesi di ginocchio effettuato con l’utilizzo della realtà aumentata.
“In questi ultimi anni è stata posta grande attenzione da parte del mondo ortopedico – evidenzia Pietro Maniscalco, direttore Ortopedia e traumatologia all’ospedale cittadino – verso le innovazioni tecnologiche. La chirurgia computer-assistita permette di utilizzare sofisticati algoritmi matematici, elaborati da un computer, per consentire al chirurgo di determinare gli assi meccanici dell’arto e il corretto posizionamento delle componenti protesiche, affinché il paziente, a operazione avvenuta, possa continuare a camminare correttamente”.
“Sono molto soddisfatto – aggiunge lo specialista – perché la chirurgia protesica migliora sempre di più e i tempi chirurgici non vengono alterati. Il nostro reparto si conferma sempre all’avanguardia e alla ricerca di soluzioni innovative per la cura del paziente”.
La telecamera inserita nel visore, inquadrando i QR-code, traccia gli assi meccanici dei segmenti ossei dell’articolazione del ginocchio. Il chirurgo può quindi visualizzare i gradi di inclinazione della maschera di taglio in modo da effettuare la resezione secondo le specifiche dell’anatomia del paziente. L’intervento di protesi di ginocchio con l’utilizzo della realtà aumentata offre diversi benefici, fra cui una maggiore precisione durante l’operazione, una personalizzazione della procedura e un recupero post-operatorio più rapido.
L’intervento di protesi di ginocchio con l’utilizzo della realtà aumentata è indicato per una vasta gamma di pazienti, in particolare per coloro che necessitano di un’alta precisione nell’impianto della protesi. In particolare, pazienti con artrosi avanzata, ossia quando il dolore e la disabilità causati dall’artrosi non sono più gestibili con trattamenti conservativi; ma anche pazienti con lesioni significative, pazienti che richiedono una chirurgia di revisione, pazienti con deformità complesse. In generale, la realtà aumentata è utile per migliorare l’esito degli interventi in una varietà di situazioni cliniche, offrendo una personalizzazione dell’intervento basata sulle specifiche esigenze anatomiche e funzionali del paziente. Dopodiché è sempre lo specialista ortopedico, ricordiamolo, che valuta quale intervento sia migliore per uno specifico paziente e l’idoneità del paziente medesimo all’intervento.
“Sono molto soddisfatto – commenta il professor Pietro Maniscalco – Con queste nuove tecnologie, da utilizzare solo in casi particolari, la chirurgia protesica migliora sempre di più e i tempi chirurgici non vengono alterati. La nostra divisione si conferma sempre all’avanguardia e alla ricerca di soluzioni innovative per la cura del paziente”.