Oggi l’Italia si adegua al trend di conoscenze dando vita alla Associazione Italiana di CardioNefrologia, associazione tecnico-scientifica senza fini di lucro, sulla scorta di quanto già è avvenuto in altri paesi del mondo, ad esempio negli Stati Uniti con la CardioRenal Society of America.

A presiedere la nuova organizzazione, il professor Claudio Ronco, direttore di Nefrologia dell’Ospedale San Bortolo di Vicenza.

Dare numeri precisi in merito all’incidenza e alla prevalenza della sindrome cardiorenale non è esercizio semplice data l’estrema eterogeneità dei dati presenti nelle diverse casistiche.

Alcuni numeri sono, al contempo, abbastanza certi e documentati: ad esempio, tra il 20 e il 40% dei pazienti ricoverati per scompenso cardiaco acuto, sviluppa un quadro di malattia renale che, in fase iniziale, si configura come forma acuta per poi evolvere verso un quadro cronico.

Allo stesso tempo, un altro dato certo è l’interessamento cardiovascolare in almeno il 50% dei pazienti affetti da malattia renale cronica, patologia nella quale vi è la maggiore incidenza di comorbidità cardiovascolare.

“La nuova associazione, AICN, ha lo scopo di raccogliere i cultori dell’approccio multidisciplinare al paziente cardio-renale, cercando di abbattere barriere preconcette di formazione o di organizzazione ospedaliera”, spiega il Presidente, Claudio Ronco,che aggiunge: “Nefrologia e Cardiologia sono discipline complesse che trovano dignità nelle interazioni reciproche”, conclude.

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