Print Friendly, PDF & Email

FacebookTwitterE’ disponibile il nuovo libro di Eugenio Santoro "Facebook, Twitter e la medicina", edito da Il Pensiero Scientifico Editore.

Dopo il successo di "Medicina e Web 2.0" tornano le chicche in chiave 2.0 del dott. Eugenio Santoro del Laboratorio di Informatica Medica, Dipartimento di Epidemiologia, Istituto “Mario Negri” di Milano.
Si tratta di una guida pratica descrive in modo semplice come e perché usare i due più diffusi social network: dalla condivisione di informazioni da fonti scientifiche alla possibilità di entrare in contatto con colleghi per commentare i risultati della ricerca, dalla segnalazione di eventi alla consultazione dei canali pubblici di riviste. 

Alla domanda "I medici possono sfruttare Facebook e Twitter come strumenti per il proprio lavoro?", Santoro risponde: "Possono e anzi devono sfruttarli, considerato che oggi gran parte della informazione scientifica viaggia anche attraverso i social media. Basti pensare che le principali riviste di medicina, da Lancet al NEJM, hanno incominciato ad utilizzare Facebook e Twitter per distribuire i propri contenuti; lo stesso si può dire delle società scientifiche e delle istituzioni come i CDCs di Atlanta. Anche in Italia le Istituzioni nazionali stanno incominciando ad utilizzare questi canali di comunicazione. Facebook e Twitter saranno quindi sempre più utilizzati dalla classe medica perché molta informazione, soprattutto quella rivolta al loro aggiornamento professionale, già oggi viaggia attraverso questi canali".

E continua: "Chi produce informazione (documenti testuali, immagini, filmati, diapositive, file audio, ecc.) ha interesse a farla viaggiare sui social media perché attraverso questi canali possono raggiungere potenzialmente un gran numero di utenti (Facebook conta 500 milioni, dei quali 21 in Italia); infatti possono contare sulle potenzialità aggregative di questi strumenti perché il profilo di un utente su Facebook come su Twitter può essere condiviso da tutti gli amici in comune. Nulla di diverso dal tradizionale “passa parola” che però qui è reso automatico grazie alla rete di amicizie attivate da ciascun utente di Facebook e Twitter. A ciò si può aggiungere il fatto che i social media sono anche dei social network e come tali permettono di stimolare dibattiti e discussioni attorno a specifici argomenti".
 

Nessun articolo correlato