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Il diabete in Lombardia coinvolge il 3% della popolazione tra i 46 e i 55 anni, il 7,2% tra i 56 e i 65, l’11,1% tra i 66 e i 75, complessivamente oltre 310mila cittadini lombardi. Il costo per la cura pro capite delle patologia diabetica in Lombardia ammonta a 3.315 euro all’anno, che incide sul sistema sanitario regionale per un ammontare di oltre 1 miliardo di euro. Ogni anno la Lombardia conta 13.000 decessi, pari a 43,4 ogni 1.000 persone con diabete. Questi sono i numeri impressionanti di quello che tecnicamente è definito “burden of disease”, ovvero il peso, l’onere della malattia e come questa patologia incide sul tessuto economico e sociale della Lombardia. Di questi dati raccolti e delle loro implicazioni si è discusso ieri con Lorenzo G. Mantovani, economista sanitario all’Università degli studi Milano Bicocca, durante il convegno “Lombardia Diabetes Barometer Workshop – Qualità delle cure nel diabete in Regione Lombardia”, convegno promosso da Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO) Foundation, con il sostegno di Novo Nordisk, che ha visto il contributo e la partecipazione di tutti gli stakeholder coinvolti nel sistema di cure e gestione amministrativa ed economica della patologia diabetica in regione Lombardia. Al convegno, che si è svolto in uno spazio del grattacielo Pirelli, sede del Consiglio regionale della Lombardia, sono intervenuti medici, rappresentanti delle persone con diabete e amministratori. L’incontro si proponeva un’analisi approfondita dei dati presentati e una discussione su come migliorare, alla luce del recente recepimento da parte della Regione del Piano nazionale per la malattia diabetica, l’assistenza a questa malattia, che è in continuo aumento, non solo in Lombardia, ma in tutto il mondo. “Il diabete è una malattia che incide in modo significativo sui sistemi sanitari, sia per la sua continua crescita, sia per la natura cronica di questa patologia e per le sue frequenti complicanze tra cui cecità, problemi renali, ulcere agli arti inferiori e in particolare i disturbi cardiovascolari, che da soli causano metà dei decessi nelle persone con diabete” ha dichiarato Renato Lauro, Presidente IBDO Foundation. Franco Meschi, in rappresentanza della Società italiana di diabetologia ed endocrinologia pediatrica (SIEDP), Gianluca Perseghin, Presidente della Società italiana di diabetologia (SID) Lombardia, e Patrizia Ruggeri, Vicepresidente dell’Associazione medici diabetologi (AMD) Lombardia, hanno ricordato che la prevalenza del diabete nella popolazione mondiale era del 6,4% nel 2010, con una previsione di crescita al 7,7% per il 2030. Secondo i dati Istat, sempre relativi al 2010, in Italia si contavano 3 milioni di persone con diabete, stimando 1 milione di persone con malattia non diagnosticata, con previsione di oltre 5 milioni di diabetici noti nell’arco dei successivi 15 anni. La crescita della patologia diabetica è direttamente influenzata dai cambiamenti demografici, come il progressivo invecchiamento della popolazione, grazie ai migliorati livelli di salute, e la progressiva urbanizzazione, che comporta maggior sedentarietà e un peggioramento dello stile di vita anche sotto il profilo dell’alimentazione. “In Italia il diabete incide per il 10% sul totale delle spesa sanitaria nazionale. Una persona con diabete incide sui costi sanitari mediamente del 54% in più rispetto a una persona che non soffre di questa patologia”, ha detto Mantovani analizzando e commentando il preoccupante quadro economico-sociale della malattia in Lombardia e la sua evoluzione. “Monitorare e controllare le malattie croniche come il diabete diventa essenziale per la gestione della salute pubblica, per poter pianificare i servizi sanitari, indicare le strategie di prevenzione, analizzare i risultati e intervenire per apportare miglioramenti”, ha proseguito Mantovani. “Con il nostro gruppo di lavoro abbiamo analizzato i database amministrativi disponibili in Regione Lombardia per poter stimare la prevalenza, i costi sanitari, l’insorgenza di complicanze e il tasso di mortalità del diabete mellito, fondando questo studio sulla popolazione e il mondo reale. Ci auguriamo che i dati raccolti da quella che, per quanto di nostra conoscenza, si presenta come la più ampia e dettagliata analisi condotta su una così vasta popolazione osservata per 9 anni, siano utili per fornire una valida base di lavoro per i nostri amministratori,” ha detto ancora.
Mario Mantovani Assessore alla Salute Regione Lombrdia