Covid-19: in Alto Adige in partenza un ampio studio
L’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, il Servizio Psicologico del Comprensorio sanitario di Bressanone, l’Istituto di Medicina Generale della Claudiana, Eurac Research e ASTAT stanno avviando uno Studio congiunto, coordinato dall’Unità operativa governo clinico del Dipartimento Salute, sugli effetti del nuovo coronavirus in Alto Adige.
Nell’ambito di questo progetto di ricerca verrà esaminato in modo completo e rappresentativo lo stato di infezione e di immunità della popolazione. Sarà proprio la ricerca a lungo termine a fare luce su questa malattia e sui suoi meccanismi. Verrà inoltre condotta un’indagine psicologica per determinare le abitudini comportamentali e i livelli di stress associati al Covid-19.
Queste tre sezioni di ricerca, sulle quali si svilupperà lo Studio “Covid-19 in Alto Adige”, sono state dettagliatamente presentate oggi in occasione di una conferenza stampa.
Il numero di nuove infezioni in Alto Adige è attualmente molto basso. Soprattutto in questa fase è importante individuare il prima possibile una potenziale seconda ondata di contagi e riconoscere tempestivamente gli eventuali focolai.
Per questo motivo la determinazione dello stato attuale gioca un ruolo molto importante. Grazie ad un campione rappresentativo dovranno essere raccolte informazioni epidemiologiche, che successivamente potranno servire come base per future decisioni socio-politiche. La raccolta di queste informazioni avverrà tramite uno studio epidemiologico condotto a livello provinciale, supervisionato dall’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, dall’Istituto di Medicina Generale e dall’ASTAT nonché coordinato dall’Unità operativa governo clinico del Dipartimento Salute.
Oltre alle rilevazioni a livello provinciale, saranno oggetto di particolare attenzione anche alcuni “comuni hotspot” altoatesine. I risultati e il confronto tra questi ed altri comuni potranno fornire informazioni epidemiologiche sul livello di infestazione di una determinata “area hotspot” rispetto all’intera provincia, dando così indicazioni su quali fattori abbiano favorito la maggiore infestazione nell’area interessata.
In tutta la Provincia di Bolzano verrà effettuata un’analisi trasversale di campioni indipendenti e rappresentativi, prelevati a caso con l’aiuto dell’Istituto Provinciale di Statistica ASTAT. Il campione rappresentativo è stato individuato in 3.657 persone.
Nei comuni di Appiano, Castelrotto e Fiè verranno eseguiti ulteriori test secondo gli stessi criteri. In totale, questa coorte aggiuntiva, comprenderà altre 1.762 persone.
Il reclutamento avverrà per posta. Le persone selezionate per il test riceveranno una lettera d’invito e un foglio informativo. Il coordinamento e l’esecuzione dei test sarà di competenza del Servizio di Assistenza Domiciliare dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige nonché della Direzione tecnico-assistenziale dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige. Sulle persone sottoposte al test verranno eseguiti un tampone nasofaringeo e un prelievo di sangue per la determinazione quantitativa degli anticorpi specifici della SARS-CoV-2.
Con l’aiuto di questo Studio parziale sarà possibile tracciare e mappare l’andamento della pandemia in Alto Adige. Lo scopo di questa parte dello Studio è quello di registrare e determinare lo stato di infezione e di immunità, le caratteristiche cliniche dell’infezione COVID-19 e i possibili fattori di rischio in Alto Adige.
Quante persone in val Venosta sono venute a contatto con il coronavirus? Secondo gli esperti c’è un alto numero di persone infette asintomatiche. Questo significa che, oltre ai casi di Covid-19 diagnosticati, molti altri soggetti potrebbero essere stati infettati senza esserne consapevoli. Come mai in val Venosta sono stati segnalati pochi casi rispetto agli altri comuni dell’Alto Adige? Molte domande sul nuovo coronavirus sono ancora aperte. Lo studio CHRIS Covid-19 in val Venosta si propone di indagare diversi aspetti: condizioni che comportano maggiore suscettibilità alla malattia, trasmissione del virus nel nucleo familiare, velocità della trasmissione, durata dell’immunizzazione ed effetti a lungo termine della malattia sulla salute generale.
Lo Studio CHRIS Covid-19 è un’iniziativa congiunta di Eurac Research e Azienda sanitaria dell’Alto Adige e si basa sullo Studio CHRIS a cui in dieci anni hanno partecipato 13.393 venostani: circa un terzo di tutta la popolazione nella Media e Alta val Venosta. I partecipanti allo Studio CHRIS hanno già contribuito alla ricerca sulla salute fornendo informazioni importanti su stile di vita, stato di salute del sistema cardiovascolare, nervoso e metabolico. I campioni di DNA, sangue e urina dei partecipanti sono conservati nella biobanca di Eurac Research negli ospedali di Bolzano e Merano e sono disponibili per futuri progetti di ricerca. “Per la ricerca scientifica è una straordinaria opportunità. Grazie alla partecipazione della popolazione venostana, possiamo attingere a queste preziose risorse dello studio CHRIS e combinarle con i nuovi dati dello Studio CHRIS Covid-19″, sottolinea Peter Pramstaller, Direttore dell’Istituto di biomedicina di Eurac Research. “Speriamo di poter contare ancora una volta sull’impegno della val Venosta per acquisire conoscenze fondamentali sullo sviluppo della malattia”.
A partire da metà luglio 2020, tutti i 13.393 partecipanti allo studio CHRIS e tutte le persone che vivono con loro saranno invitati allo studio CHRIS Covid-19, che si compone di tre parti:
1.815 dei partecipanti a CHRIS – selezionati a caso e indipendentemente dall’insorgenza di sintomi di malattia – saranno invitati tramite lettera personale a sottoporsi a un esame sierologico (esame del sangue per la ricerca di anticorpi) e a un tampone nasofaringeo (per la ricerca del virus). I test verranno effettuati dall’Azienda sanitaria dell’Alto Adige. Inoltre, sarà necessario compilare un questionario online sullo stato di salute. Con questo studio di prevalenza, i ricercatori potranno stimare quante persone sono state infettate dal virus.
Tutti e tutte i/le 13.393 partecipanti a CHRIS e tutte le persone che vivono con loro saranno invitati, a partire da metà luglio, a compilare un questionario online sui sintomi. Chi riporta sintomi, e i propri familiari, saranno invitati a sottoporsi a un esame sierologico e a un tampone nasofaringeo. Chiunque abbia un profilo negativo sarà invitato a compilare il questionario ogni quattro settimane per un anno, in modo da verificare la comparsa di nuovi sintomi.
Follow-up dei positivi: chi risulterà positivo al test sierologico, nell’ambito dello studio di prevalenza o dello screening generale, sarà invitato a ripetere il test sierologico ogni tre mesi per un anno, per monitorare se la risposta immunitaria al virus persista nel tempo. Questo è importante per capire se, una volta avuta l’infezione, si rimanga immuni o si possa diventare nuovamente suscettibili a infezione.
Attraverso lo Studio, tutti i partecipanti avranno l’opportunità di conoscere gratuitamente il proprio stato di salute riguardo a Covid-19 e contribuire a fornire dati preziosi per la ricerca.
Per arrestare la diffusione del nuovo coronavirus, molti Paesi hanno adottato misure fortemente restrittive culminate in un lockdown difficilmente sostenibile nel lungo periodo, sia dal punto di vista sociale che economico. Uno studio di coorte come CHRIS Covid-19 consente di fornire dati scientifici e un quadro realistico sul comportamento del virus. Lo Studio è uno strumento fondamentale per fornire ai decisori pubblici informazioni verificate che possano portare a scelte scientificamente fondate.
Grazie ad un questionario sarà possibile rilevare le abitudini comportamentali e i fattori di stress in relazione alla pandemia Covid-19. Saranno raccolte le variabili demografiche, i modelli comportamentali e gli interessi che potrebbero aumentare il rischio di infezione – con alcune domande sulle attività lavorative o sull’interesse verso eventi su larga scala. Inoltre, si studieranno i fattori di rischio emotivi che possono influenzare negativamente il sistema immunitario, come lo stress, il senso di solitudine e la tensione emotiva. A tale scopo, ai/alle partecipanti, verrà inviato un link attraverso il quale potranno accedere al questionario online. Il questionario sarà disponibile anche in formato cartaceo e potrà essere compilato direttamente in loco. Tutti i dati raccolti verranno trattati in modo anonimo.
Lo scopo di questa parte dello Studio è quello di identificare meglio le vie di trasmissione del virus e quindi di poter intraprendere un’azione preventiva più mirata, nonché di determinare in che misura il rischio di infezione e di malattia possa dipendere anche da una sofferenza emotiva – come lo stress. Questa parte dello Studio sarà supervisionata dal Servizio Psicologico del Comprensorio sanitario di Bressanone.
Thomas Widmann, Assessore alla Salute: “L’esecuzione massiccia di test è una delle misure fondamentali per affrontare una pandemia. Un’ampia strategia di test è la garanzia per una migliore conoscenza di come funziona il virus. Questo Studio di ricerca congiunto ci aiuterà a raggiungere tale obiettivo.”
Florian Zerzer, Direttore generale dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige: ” Lo Studio ‘Covid-19 in Alto Adige’ è un’indagine di ampio respiro ed è il primo Studio che riguarda tutti i comuni dell’Alto Adige. Si tratta quindi di qualcosa di molto particolare. La collaborazione tra prestigiosi istituti che si occupano di ricerca a livello provinciale è un grande valore aggiunto di cui possiamo essere orgogliosi. I risultati non attireranno probabilmente solo l’attenzione all’interno degli ambienti scientifici altoatesini. Inoltre, questi risultati costituiranno una solida base informativa su cui definire ulteriori decisioni e misure di prevenzione.”