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La pandemia ha accelerato la trasformazione digitale nel settore sanitario, alimentando nuovi modelli di assistenza virtuale. La tele-salute rappresenta quindi il presente e il futuro, oltre che una grande opportunità per tutti gli attori dell’ecosistema.

Ma qual è lo stato dell’arte e cosa dovrebbero fare le strutture sanitarie per modernizzare il rapporto tra medici e pazienti? Le visite in presenza non verranno meno, ma a queste si aggiungeranno sempre di più quelle da remoto, virtuali e abilitate da strumenti come i sistemi di collaborazione e videoconferenza.

Logitech fa luce su queste dinamiche per capire come sia più opportuno agire, attraverso il White Paper di Frost & Sullivan intitolato ‘Supportare una crescita sostenibile nell’assistenza sanitaria virtuale’.

Secondo quanto emerge dalla ricerca, il mercato europeo dell’assistenza virtuale può crescere dai 4,4 miliardi di dollari del 2019 fino a 20,7 miliardi nel 2025. Si sta quindi sviluppando sempre di più un modello ibrido di relazione medico-paziente, che trova un ampio consenso anche da parte delle istituzioni, che puntano sulla telemedicina per raggiungere diverse tipologie di persone, tra cui i residenti delle zone rurali, individui con disabilità motorie e quelli ospedalizzati in casa.

La telemedicina e i modelli ibridi rappresentano sia una sfida che una grande opportunità. Si parla di sfida perché la loro implementazione richiede un importante passo avanti a livello culturale e organizzativo, nonché la giusta abilitazione tecnologica. Senza contare che il modello virtuale apre nuovi scenari competitivi, nei quali il successo dipende soprattutto dalla capacità innovativa della struttura sanitaria.

Tuttavia, l’assistenza sanitaria virtuale è anche una straordinaria opportunità per gli attori del settore. La ricerca sottolinea come essa sia lo strumento con cui raggiungere un quadruple aim: rendere più efficiente il patient journey così come l’esperienza del personale medico, abbassare il costo pro-capite per l’erogazione dei servizi sanitari e migliorare la salute delle persone. Inoltre, gli strumenti per la tele-salute abiliteranno il concetto di assistenza continua e preventiva, su cui si gioca la partita della sanità del futuro. Allo stato attuale, il 62% dei pazienti ha dichiarato che la qualità delle visite video virtuali non differisce da quelle in presenza e il 52% dei professionisti è del medesimo avviso.

Per iniziare ad avvalersi della telemedicina è necessaria però la giusta infrastruttura, in modo tale da garantire un’esperienza appagante sia per il medico che per il paziente. Per i malati, la qualità della connessione deve essere ottima, così come le capacità di condivisione e di interazione con il dottore. Dal punto di vista delle strutture e del personale sanitario, a quanto sopra si somma il tema della semplicità di adozione e dell’assenza di ostacoli tecnici.

Per abilitare il proprio sistema di telemedicina, le strutture dovrebbero guardare con grande interesse ai sistemi di collaborazione video, intesi come sinergia tra soluzioni software e hardware di alta qualità. Le videoconferenze, infatti, stanno stimolando il progresso della telemedicina e condizionano la qualità dell’esperienza, da cui l’efficacia del rapporto virtuale.

Secondo la ricerca, le strutture sanitarie possono ottenere un aumento dei ricavi nell’ordine del 20% dalla tele-salute e altri 45.000 dollari se l’assistenza sanitaria virtuale è ottimizzata con soluzioni video. Addirittura, aggiungendo le visite in video alle attuali tecnologie di tele-salute, gli ospedali hanno ottenuto un aumento del 1.000% nelle visite gestite.

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