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Nuovi dati su trastuzumab deruxtecan, l’anticorpo monoclonale coniugato anti-HER2 di Daiichi Sankyo e AstraZeneca basato sulla tecnologia DXd, dimostrano risultati incoraggianti in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule avanzato o metastatico. Durante la Conferenza Mondiale sul Cancro al Polmone ospitata dall’Associazione internazionale per lo studio del cancro al polmone, un’analisi ad interim della coorte con iper-espressione di HER2 del trial di Fase II DESTINY-Lung01 ha infatti mostrato una evidenza preliminare di attività antitumorale da parte di trastuzumab deruxtecan. L’ADC è stato recentemente approvato in UE per il trattamento del carcinoma mammario metastatico HER2 positivo. 

Il carcinoma polmonare è la principale causa di morte per cancro tra uomini e donne ed è responsabile di circa 1/5 di tutte le morti per cancro a livello globale, e l’80-85% dei casi è classificato come NSCLC.

Per i pazienti con malattia metastatica, la prognosi è particolarmente infausta, poiché solo il 6-10% vive oltre i cinque anni dalla diagnosi. Attualmente non ci sono terapie anti-HER2 approvate per questo tipo di carcinoma.

Nell’analisi ad interim della coorte 1 dello studio di fase II DESTINY-Lung01, l’endpoint primario della risposta obiettiva confermata da una revisione centrale indipendente, è stato del 24,5% per i pazienti altamente pre-trattati affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule metastatico e iper- espressione di HER2 trattato con ENHERTU, al cutoff dei dati del 30 maggio 2020. Sono state osservate una risposta completa e 11 risposte parziali. I pazienti hanno raggiunto una DCR del 69,4% con una PFS mediana di 5,4 mesi. Dopo un follow-up mediano di 6,1 mesi, la durata mediana stimata della risposta è stata di 6 mesi e la sopravvivenza globale mediana è stata di 11,3 mesi.

Il profilo generale di sicurezza e tollerabilità di ENHERTU in DESTINY-Lung01 ha confermato quello osservato in altri trial con lo stesso farmaco. Gli eventi avversi di grado 3 o superiore più comuni correlati al trattamento sono stati la neutropenia. Sono stati riportati otto casi di malattia polmonare interstiziale correlate al trattamento, confermati da una commissione indipendente, inclusi due casi di grado 1, tre casi di grado 3, e tre decessi.

I pazienti erano stati trattati con una mediana di tre precedenti linee di terapia con la maggior parte di essi sottoposti a chemioterapia a base di platino, trattamento anti-PD-1 o PD-L1 o docetaxel. La durata mediana del trattamento è stata di 18 settimane. Al cutoff dei dati del 30 maggio 2020, il 22% dei pazienti con NSCLC metastatico con iper-espressione di HER2 è rimasto in trattamento con ENHERTU.

Durante la Conferenza sono stati presentati anche i risultati aggiornati del trial di Fase I TROPION-PanTumor01, che mostrano una promettente attività clinica per datopotamab deruxtecan – un ADC realizzato sempre con la tecnologia DXd ma anti-TROP2 – in pazienti affetti da NSCLC avanzato o metastatico.

“Lo sviluppo di terapie innovative per i pazienti con carcinoma polmonare, incluse quelle anti-HER2 e anti-TROP2, sono importanti poiché attualmente nel setting metastatico, a progressione da chemioterapia a base di platino e inibitori del checkpoint immunitario, rimangono poche opzioni terapeutiche. – Ha dichiarato Antoine Yver, Vicepresidente esecutivo e Responsabile globale del dipartimento di Ricerca e sviluppo oncologico di Daiichi Sankyo – “Restiamo impegnati con AstraZeneca nel nostro audace piano di sviluppo di trastuzumab deruxtecan e di datopotamab deruxtecan “.

“Gli anticorpi monoclonali coniugati hanno il potenziale di trasformare  gli attuali trattamenti mirati del carcinoma polmonare avanzato, e i primi dati di entrambi gli ADC suggeriscono un promettente beneficio durevole per i pazienti che hanno opzioni di trattamento limitate. – ha dichiarato Cristian Massacesi, Vice Presidente Senior, Capo del Late Stage Development del dipartimento Ricerca e Sviluppo in Oncologia di AstraZeneca – Trastuzumab deruxtecan e datopotamab deruxtecan sono entrambi potenti ADC e attendiamo con impazienza ulteriori dati clinici da questi programmi di sviluppo in pazienti con carcinoma polmonare”.