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È operativo dal 26 gennaio scorso il secondo Acceleratore lineare della Radioterapia oncologica nuorese.
A darne notizia la Responsabile dell’Unità Operativa, Salvatrice Campoccia, visibilmente soddisfatta per l’importantissimo traguardo, che ringrazia la Direzione d’Area per il supporto, in particolare l’ex direttore Andrea Marras, che si è adoperato attivamente per il raggiungimento di questo fondamentale obiettivo.
Il nuovo Acceleratore lineare della Radioterapia nuorese è di ultima generazione, molto sofisticato, ed è in grado di produrre fasci di elettroni e di fotoni X altamente collimati, che vengono fatti incidere sul volume bersaglio. La stanza in cui è collocato è opportunamente schermata, per evitare la dispersione di radiazioni X e di neutroni.
Il macchinario è dotato di lettino motorizzato, capace di effettuare movimenti con 6 gradi di libertà, nonché di sistemi integrati per immagini, che consentono la verifica del corretto posizionamento del paziente. A complemento dell’acceleratore lineare, sono stati installati, inoltre, la strumentazione per la misura della dose dei fasci sia di elettroni che di raggi X, un sistema computerizzato per l’elaborazione dei piani di trattamento.
L’uso di un’apparecchiatura radiante, quale è l’acceleratore lineare, necessita naturalmente di una serie di infrastrutture particolari, che garantiscano la sicurezza sia per gli operatori che per i pazienti. L’attività della radioterapia è squisitamente di equipe. I due Linac sono costantemente monitorati secondo rigidi protocolli di assicurazione di qualità, a cura della Fisica Sanitaria, in modo che venga sempre garantita l’erogazione, da parte dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica, del trattamento così come è stato prescritto dal Medico specialista in Radioterapia Oncologica.
«Oltre alla Radioterapia a intensità modulata IMRT – spiega Campoccia –, radioterapia di alto livello che già da tempo viene eseguita con il primo Linac, il nuovo Acceleratore consente di effettuare Radioterapia volumetrica VMAT, terapia radiante guidata dalle immagini, e – speriamo quanto prima – la Radioterapia stereotassica, una tecnica radioterapica che consiste nella irradiazione di neoplasie primitive o secondarie di piccolo volume che insorgono in diversi organi con dosi elevate».