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A distanza di 7 anni dall’ultima edizione, l’ANMCO ha deciso di effettuare un nuovo Censimento delle Strutture Cardiologiche con l’obiettivo di aggiornare la distribuzione territoriale delle Strutture Cardiologiche nazionali ospedaliere, universitarie e private dotate di posti letto accreditati per l’attività cardiologica, e di acquisire nuove informazioni sulle Unità Operative di Cardiologia italiane riguardo allo stato normativo, l’assetto organizzativo e le attività svolte; fare un focus specifico sul possibile ridimensionamento di attività e funzioni determinate dalla recente pandemia COVID-19.

“Questo censimento – sottolinea Il prof. Furio Colivicchi – Presidente ANMCO e Direttore Cardiologia Clinica e Riabilitativa dell’Ospedale San Filippo Neri Asl Roma 1 – è un fiore all’occhiello dell’attività scientifica ANMCO e rappresenta l’occasione per una puntuale verifica della Struttura e dell’Organizzazione della Cardiologia Italiana. Si tratta di una “fotografia” della realtà cardiologica che coinvolge tutte le Cardiologie degli Enti di Ricovero e Cura, sia pubblici che privati accreditati. Il “Censimento” è uno straordinario strumento per la programmazione sanitaria e la base per la costruzione di un moderno sistema di cure cardiologiche.”

Per la prima volta – continua il prof. Colivicchi – il Censimento è stato effettuato in collaborazione con l’ISTAT, consentendo di contestualizzare la realtà organizzativa cardiologica italiana nell’ambito di informazioni generali relative alla salute cardiovascolare del nostro paese e di effettuare analisi più approfondite dei bisogni assistenziali presenti e futuri. La percentuale di risposta è stata ottimale in quanto ha partecipato al Censimento 2022 oltre il 99% delle Cardiologie nazionali”.

In sintesi questi i risultati emersi: Diminuzione del 6% dei reparti di Cardiologia degli ospedali italiani rispetto al 2015; Riduzione del 3% dei posti letto di terapia intensivacardiologica e di degenza ordinariarispetto al 2015; Riduzione del 7% dei posti letto di cardiologia riabilitativa e del 10% di day hospital rispetto al 2015; Riduzione rispetto al 2015 dei Dipartimenti Cardiologici puria fronte di un incremento dei Dipartimenti Cardiologici con altre specialità; Due terzi delle Cardiologie sono inserite in un percorso Hub-Spoke ed il 57% delle Cardiologie Ospedaliere è inserito in rete formativa per gli specializzandi; COVID-19: Importante ridimensionamento durante la pandemia per un coinvolgimento delle cardiologie nelle attività COVID-19, ma sostanziale rientro alla normalità dopo emergenza.