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Dal 1° aprile Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro ha affidato al Prof. Alberto Bardelli, docente al Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino, la direzione scientifica di IFOM, l’Istituto di oncologia molecolare fondato a Milano nel 1998 con l’obiettivo di studiare la formazione e lo sviluppo dei tumori a livello molecolare e di trasferire rapidamente le nuove conoscenze dal laboratorio al paziente. L’istituto conta circa 270 ricercatrici e ricercatori provenienti da 29 Paesi europei ed extraeuropei, con un’età media di 38 anni. 

La nomina si inserisce nel percorso di evoluzione del modello organizzativo di Fondazione AIRC avviato nel 2019 per cogliere al meglio le opportunità della riforma degli Enti del Terzo Settore. 

Inserito nella classifica dei ricercatori più citati al mondo da Web of Science, il Prof. Alberto Bardelli con i suoi studi sta cambiando il panorama della medicina di precisione, le sue scoperte sono state pubblicate in oltre 200 articoli scientifici su riviste internazionali come “Nature”, “Science”, “Cancer Cell”, “Nature Medicine”, “JAMA” e “Lancet Oncology”. 

“Sono orgoglioso – ha dichiarato il Prof. Alberto Bardelli – di assumere la direzione scientifica di IFOM, una realtà in cui ricercatori italiani e internazionali studiano i meccanismi alla base dello sviluppo del cancro grazie alla possibilità di sviluppare tecnologie all’avanguardia con un approccio multidisciplinare, che coinvolge biologi, fisici, matematici, medici, bioinformatici e ingegneri. La scienza di oggi è la medicina del domani: i nostri studi saranno la base su cui mettere a punto nuovi strumenti diagnostici e terapie per i pazienti”.

Nato a Torino nel 1967, il Prof. Bardelli si è laureato in Scienze Biologiche nel 1991 all’Università di Torino per poi conseguire un dottorato in Biochimica e Biologia Molecolare all’University College di Londra nel Regno Unito, dal 1999 al 2004 si è specializzato in genomica del cancro con il luminare Bert Vogelstein alla Johns Hopkins University School of Medicine presso l’Howard Hughes Medical Institute di Baltimora. Nel 2004 è tornato in Italia come direttore di un’unità di ricerca dedicata allo studio dei genomi tumorali presso l’Istituto Tumori di Candiolo e il Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino, dove è professore ordinario di Istologia dal 2016.

Il lavoro del suo gruppo di ricerca è incentrato sullo sviluppo della medicina di precisione per i pazienti oncologici, le sue scoperte hanno definito una nuova metodologia diagnostica, chiamata biopsia liquida, che tramite un prelievo di sangue, utilizzando il DNA tumorale circolante, permette di monitorare la risposta alle terapie e l’efficacia della chirurgia nei pazienti affetti da tumori colorettali. Queste scoperte sono alla base di articolati studi clinici internazionali come PEGASUS.

Le sue scoperte sono state pubblicate in oltre 200 articoli scientifici su riviste internazionali come Nature, Science, Cancer Cell, Nature Medicine, JAMA e Lancet Oncology. Il suo H index, una misura delle citazioni ricevute dai suoi articoli, è pari a 98 e, a partire dal 2014 è stato inserito da Web of Science nella classifica dei ricercatori più citati al mondo.

È membro di associazioni scientifiche nazionali e internazionali come l’Accademia Europea delle Scienze del Cancro dal 2015 e la European Molecular Biology Organization dal 2017, è stato Presidente dell’European Association for Cancer Research dal 2018 al 2020, è membro del comitato scientifico di Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro.