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E’ stato eseguito dalla Cardiologia dell’ospedale Misericordia di Grosseto il primo impianto in Toscana di Cardiomems, dispositivo per il telemonitoraggio della pressione arteriosa polmonare.

“Si tratta di una procedura indicata nei casi di scompenso cardiaco cronico – spiega il dottor Andrea Picchi, responsabile del laboratorio di Emodinamica – Questi pazienti, nonostante la terapia farmacologica ottimizzata, sviluppano periodicamente un accumulo di liquidi con aumento delle pressioni del circolo polmonare che li costringono a frequenti ricoveri ospedalieri in urgenza per edema polmonare acuto, sottoponendoli a un elevato rischio. Il sistema Cardiomems è un dispositivo delle dimensioni di una graffetta che, una volta posizionato nell’arteria polmonare con una procedura minimamente invasiva, monitora le variazioni di pressione al fine di segnalare un peggioramento dell’insufficienza cardiaca. Il sensore trasmette quotidianamente in modalità wireless i valori di pressione nell’arteria polmonare al team clinico della Cardiologia, che può in tal modo intervenire apportando in tempo reale le modifiche terapeutiche necessarie a scongiurare la riacutizzazione dello scompenso cardiaco e il ricorso a nuove ospedalizzazioni”.

“L’impianto del Cardiomems è un traguardo importante nella gestione del paziente scompensato che ci fa fare un passo in avanti nella prevenzione di eventi critici, potenzialmente anche letali. E’ il risultato del lavoro di squadra di tanti professionisti che con abnegazione e competenza hanno reso la Cardiologia di Grosseto insieme alle altre realtà aziendali, un servizio di eccellenza della Asl Toscana sud est – afferma il dottor Ugo Limbruno, direttore UOC Cardiologia – Il sistema Cardiomems rientra in un modello clinico più ampio da noi adottato che fa del monitoraggio remoto uno strumento fondamentale per il miglioramento della presa in cura del paziente cardiopatico, impiegato dal 2020 per il controllo a distanza dei pazienti sottoposti a impianto di pacemaker e defibrillatore”.

“La possibilità di monitorare i parametri vitali a domicilio ha consentito di ridurre significativamente le ospedalizzazioni in urgenza e i tempi di attesa per le visite cardiologiche ambulatoriali: grazie all’utilizzo estensivo del telemonitoraggio e delle televisite i tempi d’attesa medi per prima visita cardiologica a oggi si sono ridotti da oltre 40 giorni del 2022 a meno di 10 – precisa il dottor Gennaro Miracapillo, responsabile Elettrofisiologia. Al momento, oltre 1400 pazienti usufruiscono del nostro sistema di telemonitoraggio con la possibilità di effettuare un vero e proprio controllo ambulatoriale virtuale senza necessità di accesso diretto alla struttura ospedaliera”

“Il merito della netta riduzione dei tempi di attesa deriva anche dal modello integrato di presa in carico, ormai entrato nella routine della nostra attività, che include contestualmente alla visita anche l’esame diagnostico relativo, ovvero l’ecocardiogramma e, quando disponibili, i dati del monitoraggio – conclude il dottor Alberto Cresti, responsabile della Cardiologia ambulatoriale – Il vantaggio è una ottimizzazione del tempo per i professionisti che hanno subito a disposizione un insieme completo di informazioni sullo stato di salute del paziente e soprattutto per quest’ultimo che non deve tornare una seconda volta in ospedale. Nella realizzazione del modello organizzativo integrato dell’offerta ambulatoriale abbiamo adottato una visione secondo i principi della filosofia operativa Lean, uno dei punti di forza di questa Asl, ovvero l’ideazione e la sperimentazione di soluzioni organizzative integrate in grado di rispondere con successo ai processi in continuo cambiamento e generare valore per l’assistito”.