L’ACOI, associazione chirurghi ospedalieri italiani, presenta i dati di una survey a cui hanno preso parte 28 Unità operative di chirurgia generale regionali sulle 44 invitate a rispondere, anonimamente, ad un questionario online su 31 argomenti del protocollo di Enhanced Ricovery After Surgey durante il congresso che si svolge a Napoli il 15 e 16 dicembre. L’indagine è presentata dal dott. Giulio Argenio.

In media è buona l’aderenza alle raccomandazioni societarie pubblicate negli ultimi otto anni da parte delle unità operative di chirurgia generale in Campania: l’attento studio del malato chirurgico volto a ridurre al minimo i rischi preoperatori sono evidenti nel 67% dei rispondenti che dichiara di sottoporre il paziente a counseling multidiscipinare preoperatorio, nel 71 % che invita il paziente ad astenersi dal fumo nelle 4 settimane precedenti l’intervento, nel 53% che esegue valutazione nutrizionale preoperatoria con eventuale supporto farmacologico e nel’82% che esegue screening per anemia.

Il 75% dichiara di somministrare benzodiazepine durante la fese di pre-medicazione anestesiologica e ben il 92% una profilassi antibiotica, Gli anestetici a breve emivita sono prediletti nel 78.6% dei casi e oltre il 64% tiene un monitoraggio intraoperatorio delle attività cerebrali e neuromuscolari nel 53%, dati questi che pongono la Campania al di sotto degli standard raccomandabili.

Buono, da un punto di vista strettamente chirurgico è la diffusione dell’approccio mininvasivo, che viene dichiarato dall’80% dei rispondenti nella chirurgia colorettale, ma mantiene percentuali ragguardevoli anche in branche più tecnicamente esigenti come la chirurgia gastrica ed epatica.

“Abbiamo voluto provare ad indagarecome vengono affrontati preparazione, atto chirurgico e post operatorio. Sebbene consapevoli dei limiti di una indagine come questa, riteniamo che i risultati presentino molti spunti interessanti” – ha dichiarato Giovanna Ioia, coordinatrice regionale dell’Acoi.E’ evidente che bisogna ancora lavorare sul tema del monitoraggio intraoperatorio che, probabilmente per carenze strutturali, ha ancora ampi margini di miglioramento, e implementare il trattamento generale del paziente in modo mininvasivo”.

Il congresso si terrà il 15 e 16 dicembre e prevederà il 15 dicembre presso l’Ospedale del Mare un  evento formativo per giovani chirurghi che si eserciteranno praticamente su appositi macchinari per la Laparoscopica. Dopo la parte pratica ci sarà  una interessante tavola rotonda durante la quale il presidente nazionale di Acoi Marco Scatizzi, il referente nazionale per la formazione il dott Vincenzo Bottino ed i direttori delle scuole di specializzazione delle università della Campania prof Ludovico Docimo, prof Vincenzo Pilone, prof Giovanni Domenico de Palma, con il consigliere regionale Campania Tommaso Pellegrino e Rappresentanti sindacali Dott. Salvatore Gargiulo ed il rappresentante nazionale ANAAO Giovani Gian Maria Liuzzi parleranno di formazione argomento estremamente attuale ed interessante data la forte carenza della vocazione per la professione medica in generale ed ancora di più per la professione di chirurgo causata sicuramente dalle carenze strutturali per l’offerta formativa ed il sempre più presente contenzioso medico legale.

Il 16 dicembre presso l’hotel gli dei a Pozzuoli si terrà la parte congressuale sul tema “la sicurezza in chirurgia” ponendo l’accento sul chirurgo ma anche sul il paziente, attori diversi di una stessa realtà . Durante il congresso grande importanza sarà  data al ruolo della comunicazione tra medico e paziente ma anche tra medico ospedaliero e territorio.

“Non usualmente in un congresso di medici sono invitati i rappresentanti dei Pazienti e i rappresentanti della Medicina territoriale, ma i chirurghi campani sono convinti della necessità di un confronto costruttivo tra i diversi attori della medicina. Abbiamo voluto invitare al tavolo anche avvocati ed esperti psicologi che definiranno quali sono i principali errori di comunicazione tra medico e paziente e parleremo anche di cybersecurity per la sempre più evidente importanza della sicurezza dei dati” – ha concluso la dottoressa Ioia.