Print Friendly, PDF & Email

Si è tenuta a Roma la XVI International Conference on Lactoferrin Structure, Function and Applications, che dal 1991 si svolge ogni due anni in diverse parti del mondo. Al convegno hanno partecipato ricercatori provenienti da più di 17 Paesi. Il Convegno si è articolato in numerose sessioni riguardanti la struttura, le funzioni e le applicazioni nuove e già note di questa interessante glicoproteina, che, come tutti i prodotti naturali, è multifunzionale.

Come già nelle precedenti edizioni, la giornata di apertura è stata particolarmente interessante in quanto dedicata all’importantissimo tema dell’influenza della purezza e dell’integrità della lattoferrina sulle sue varie funzioni. Infatti, è stato ampiamente dimostrato che l’uso di integratori contenenti lattoferrina a basso costo e di bassa qualità ne condiziona significativamente l’efficacia. Pertanto, il Comitato Internazionale sulla Lattoferrina, costituito da 9 Membri provenienti dal Canada, USA, Cina, Giappone, Perù, Messico, Russia e Italia, sta finalmente valutando l’eventualità di definire un range di valori che caratterizzino la purezza, l’integrità, la percentuale di saturazione in ferro, la presenza di frammenti di digestione, di peptidi, di lipopolisaccaride e di catene di glicosilazione entro i quali deve rientrare la lattoferrina contenuta nell’integratore o nel “medical food” e a cui attenersi se si vuole commercializzare un prodotto sicuro ed efficace. Questi controlli dovranno essere eseguiti anche su lattoferrine ricombinanti con particolare riferimento ai siti e alle catene di glicosilazione. Durante questa sessione sulla qualità delle varie lattoferrine commerciali, sono stati riportati i risultati di uno studio che mette in paragone l’efficacia della lattoferrina estratta da colostro e da latte rispetto al colostro intero.  

Altro punto caratterizzante questo Convegno Internazionale è stata la presenza della stampa nazionale ed internazionale e di numerosi giovani ricercatori che hanno vivacizzato con le loro numerosissime domande l’intero svolgimento dell’evento. Per ciò che riguarda gli Sponsor, essi non si sono limitati a diffondere la qualità della lattoferrina da loro prodotta ma hanno anche presentato relazioni scientifiche su un possibile impiego della lattoferrina prevalentemente per uso orale in vari settori medici che vanno dalla pediatria alle malattie infettive, dalla ginecologia all’urologia, dall’allattamento naturale e artificiale alla gastroenterologia e dalla neurologia all’oncologia. 

Numerosi ricercatori hanno presentato i loro studi sui meccanismi d’azione dell’attività antimicrobica e antivirale della lattoferrina unitamente alla sua somministrazione orale nell’uomo nei confronti di infezioni da SARS-CoV-2 o nell’animale o intravaginale nelle vaginosi batteriche. In particolare, si è ampiamente discusso sull’infezione da HIV-1 che, nonostante la combinata terapia antiretrovirale che riduce la carica virale e prolunga l’aspettativa di vita, può manifestare disordini neurocognitivi dovuti allo stress ossidativo provocato da TAT. Prove in vitro dimostrano che la lattoferrina può avere un ruolo neuroprotettivo grazie alla sua capacità di diminuire lo stress ossidativo.

Sempre riguardo alle infezioni, sono state ampiamente discusse le principali infezioni pediatriche in cui la somministrazione della lattoferrina è in grado di ridurre la morbidità a causa della sua attività antimicrobica, antiinfiammatoria e immunomodulante che mima l’effetto protettivo della lattoferrina nel latte umano.

Di  rilievo sono state le presentazioni sui nuovi usi della lattoferrina e, in particolare, nel trattamento dell’anemia da infiammazione, delle cistiti ricorrenti e interstiziali, dell’iperferritinemia associata o meno all’emocromatosi, e nella prevenzione delle complicanze associate a chemioterapia di induzione con la modulazione del microbiota in pazienti pediatrici.

Altre presentazioni di grande interesse al fine di un possibile impiego clinico della lattoferrina hanno riguardato le malattie neurodegenerative. Nella malattia di Parkinson, in esperimenti in vitro in colture cellulari che mimano la malattia, l’aggiunta della lattoferrina ha un ruolo neuroprotettivo che sembra basarsi sulla capacità della lattoferrina di chelare il ferro. Questa presentazione tenuta dalla Dott.ssa Giusi Ianiro ha vinto il Geneviève Spik Award del Convegno. L’effetto neuroprotettivo della lattoferrina è stato anche sottolineato in un’altra presentazione.

Inoltre, da anni molti ricercatori rivendicano un ruolo della lattoferrina nei confronti dei tumori. In questo Convegno, è stato presentato uno studio in cui si dimostra che la lattoferrina ha un ruolo nella soppressione della proliferazione di cellule tumorali che viene potenziato se si usa un complesso lattoferrina-acido oleico.