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Fornire al sistema immunitario nuovi strumenti per contrastare l’insorgenza dei tumori o per migliorare l’efficacia terapeutica nella lotta a specifiche forme di cancro, questo il focus del 12° Simposio Scientifico Ri.MED, “Cancer Immunotherapy: Recent Progress and Future Challenges” che si terrà a Palazzo dei Normanni a Palermo il prossimo 12 ottobre.
Tra le opportunità studiate per il trattamento delle patologie oncologiche vi sono, ad esempio, la creazione di recettori ingegnerizzati all’interno delle cellule e l’utilizzo dei recettori chimerici di antigene per aiutare i linfociti T a riconoscere e uccidere le cellule tumorali, esempio per eccellenza di medicina personalizzata.
Il tema è attualissimo: il Nobel per la medicina 2018 è stato assegnato la settimana scorsa ad una coppia di immunoterapisti, una scelta che premia le innovazioni in questo ambito; in giugno è inoltre arrivato l’ok del Comitato per i Medicinali per Uso Umano dell’Agenzia Europea per i Medicinali per l’impiego di un nuovo trattamento che utilizza i linfociti T del paziente stesso per combattere particolari forme di leucemia e linfoma.
A ciò si aggiunga che l’Università di Pittsburgh e UPMC – partner fondatori di Ri.MED – hanno annunciato in febbraio un investimento di 200 milioni di dollari per la realizzazione dell’Immune Transplant and Therapy Center di UPMC: i risultati di questi ingenti investimenti saranno presto utilizzati anche in Italia, grazie al trasferimento di know how che UPMC opera a favore di ISMETT e di Ri.MED.
Il Simposio riunirà esperti di calibro internazionale per presentare lo stato dell’arte, i traguardi raggiunti dall’immunoterapia e gli orizzonti futuri, in tre sessioni dedicate.
La prima sessione presenterà una breve panoramica sull’immunoterapia del cancro. Keynote sarà Dario Vignali, direttore scientifico di Ri.MED, che illustrerà i risultati della sua ricerca relativa ai meccanismi inibitori nel microambiente immunitario del tumore, unitamente a una tecnologia all’avanguardia – RNAseq a cella singola – destinata a rivoluzionare la comprensione del paesaggio trascrittomico immune nel cancro umano. Ana Anderson, continuando sul tema, focalizzerà l’attenzione sull’utilità di utilizzare RNAseq a singola cellula nello studio delle dinamiche delle cellule T nel microambiente tumorale.
La seconda sessione sarà incentrata sui nuovi sviluppi terapeutici: Sergio Quezada discuterà delle strategie per colpire le cellule T regolatorie, mentre Ignacio Melero approfondirà il ruolo della molecola co-stimolante CD137 nell’incrementare il metabolismo delle cellule T e illustrerà interessanti dati di efficacia dell’interleuchina-8 nell’immunoterapia del cancro. Tullia Bruno presenterà l’impatto differenziale delle cellule B e la possibilità di una loro manipolazione per aumentare l’efficacia immunoterapeutica. Vincenzo Bronte< discuterà, invece, le proprietà pro- e anti-tumorali delle sottopopolazioni mieloidi nel microambiente tumorale. Nel corso della terza sessione saranno approfonditi i progressi clinici nell’immunoterapia del cancro: Udai Kammula discuterà le strategie terapeutiche adottive delle cellule T per tumori poco immunogenici. Paolo Ascierto analizzerà nuove combinazioni immunoterapeutiche incentrate sul targeting del recettore inibitorio LAG3 e sulla via dell’adenosina. Infine il Keyspeech conclusivo di Robert Ferris, Direttore dell’UPMC Hillman Cancer Center, riguarderà lo sviluppo e l’integrazione dell’immunoterapia nella gestione del tumore della testa e del collo.
“I significativi progressi in ambito immunoterapico compiuti negli ultimi 10 anni hanno portato a un’enorme espansione della ricerca di base e traslazionale” – spiega il Prof. Dario Vignali, Direttore Scientifico Ri.MED, Vice Presidente del Dipartimento di Immunologia della University of Pittsburgh School of Medicine e Direttore del Programma di Formazione per l’Immunologia del Cancro” – Gli sforzi sono ora concentrati su tre domande principali: Perché non tutti i pazienti rispondono all’immunoterapia? Quali combinazioni terapeutiche – ad esempio immunoterapie, chemioterapia convenzionale e radioterapia – portano ad una maggiore efficacia? Quali nuovi approcci potrebbero essere utilizzati nei tipi di tumore che attualmente non rispondono all’immunoterapia?
Grazie al contributo congiunto di alcuni tra i maggiori esperti americani ed europei, nel corso del Simposio Ri.MED sarà tracciata una strada verso le risposte a queste domande.
Il Simposio sarà preceduto, giovedì 11 Ottobre, dalla prima edizione del Ri.MED Research Retreat, una giornata dedicata alla presentazione corale dei progetti di ricerca condotti in Ri.MED e degli obiettivi ad oggi raggiunti, con focus sui risultati attesi per il 2019.
“La ricerca traslazionale di Ri.MED si focalizza sull’integrazione di risorse e competenze complementari di ricerca preclinica e clinica; grazie a ciò Ri.MED ha potuto sviluppare in questi anni decine di brevetti” – spiega Alessandro Padova, Direttore Generale di Ri.MED. “La generazione di proprietà intellettuale rappresenta un valore intangibile fondamentale nell’ottica di sviluppare un modello di sostenibilità della ricerca. Ri.MED possiede oggi un portfolio progetti diversificato e bilanciato, con chiari obiettivi di sviluppo di prodotto nell’ottica bench to bedside”. Grazie alla partnership con l’IRCCS ISMETT, alcune di queste invenzioni – già in fase di sviluppo preclinico e ricerca clinica – sono oggetto di accordi per la creazione di start-up, investimenti da venture funds, o per il licenziamento ad aziende del settore.