Verona: nuovi direttori in Gastroenterologia, Endocrinologia e Igiene
Sono entrati in servizio fra marzo e maggio, superando le selezioni per i reparti di Gastroenterologia A, Endocrinologia/Diabetologia, e per la Direzione Medica Ospedaliera nelle funzioni di Igienico sanitarie e di prevenzione nell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona.
Si tratta del dottor Vincenzo Giorgio Mirante, 49 anni, che viene dall’Ircss di Reggio Emilia per Gastroenterologia; del prof Riccardo Bonadonna, 67 anni, docente di Endocrinologia all’università di Verona e del dottor Luca Brizzi, 53 anni, specializzato in Igiene e Medicina preventiva a Milano e proveniente dall’Ulss 4 Veneto orientale.
Callisto Bravi: “I direttori di Unità operativa e i caposala infermieristici sono la spina dorsale dell’attività clinica. Sono le persone che, a diretto contatto con la Direzione generale, traducono in pratica le direttive strategiche. Si tratta di figure apicali alle quali ho dato obiettivi specifici nella cornice generale della nostra Azienda, che ha fama nazionale e internazionale per qualità di trattamenti, innovazione e soprattutto alti volumi che significano esperienza. Infatti, la medicina non può permettersi di stare ferma, deve andare sempre avanti ed essere aperta alla tecnologia e ai progressi scientifici. In sintesi, il compito dei nuovi primari è di continuare a tenere alti gli standard di qualità delle cure”.
Dott Vincenzo Giorgio Mirante: “Il nostro reparto si occupa di patologie molto diffuse nella popolazione, dalle più benigne alle più complesse. Oltre alle cure cliniche, la nostra attività è anche di endoscopia digestiva, che oggi non ha solo la parte diagnostica, con gastroscopie e colonscopie, ma anche di trattamento di alcune patologie più gravi. Si tratta della resezione di tumori superficiali di stomaco e esofago, che una volta avrebbero richiesto l’intervento chirurgico ma che oggi con le nuove tecnologie e l’esperienza del reparto vengono curati per via endoscopica. Abbiamo 14 posti letto per la cura dei pazienti più complessi e l’attività ambulatoriale per patologie meno importanti come la malattia del reflusso, disturbi della digestione, malattie infiammatorie intestinali. Il mio obiettivo è di mantenere alta la fama di questa Unità con la qualità delle cure ma anche aumentare le prestazioni e le innovazioni terapeutiche, in particolar modo per le patologie intestinali cosiddette IBD”.
Prof Riccardo Bonadonna: “Negli ultimi 11 anni ho ricoperto lo stesso ruolo all’Università di Parma, ma la mia carriera si è sviluppata qui a Verona dove torno volentieri. La nostra Unità copre un ambito vasto di patologie che riguardano molte decine di migliaia di persone. Basti pensare che nella nostra zona il Diabete di tipo 1 riguarda circa 3.000 pazienti, mentre quello di tipo 2 si allarga a circa 40 mila persone. Il reparto di degenza all’ospedale di Borgo Trento ha 16 posti letto, mentre l’assistenza ambulatoriale sia a Borgo Trento sia a Borgo Roma eroga oltre 50 mila prestazioni l’anno. Il Diabete mellito e le malattie della Tiroide sono estremamente comuni, nel primo caso è una patologia rilevante il cui impatto negativo spesso viene sottostimato. La nostra Uoc ha una lunga tradizione di cura a cui stiamo affiancando nuove sfide e nuove opportunità terapeutiche. Si pensi che oggi, in alcuni casi specifici e per numeri ancora piccoli di pazienti, ma si comincia a parlare di remissione della malattia diabetica. Ci sono alcune tipologie di pazienti la cui malattia può essere affrontata efficacemente con una modifica radicale dello stile di vita e la perdita di 15/20 chili in pochi mesi, oppure con la chirurgia bariatrica quella dell’obesità”.
Dott Luca Brizzi: “Il nostro lavoro è quello tipo da dietro le quinte per la sicurezza igienico-sanitaria dell’intero ospedale e dei suoi pazienti. Ci occupiamo dei protocolli operativi nell’organizzazione dei singoli reparti, attraverso disposizioni e verifiche per la prevenzione del rischio infettivo. Inoltre, compete a noi la programmazione sanitaria per tutti i grandi progetti di investimento che Aoui ha in itinere, per nuove strutture e nuove procedure. Un ambito altamente innovativo e molto stimolate che rappresenta una bella sfida professionale, anche per il team di lavoro della mia Unità. Sono tutti giovani dirigenti medici di circa trent’anni, molto motivati e molto inclini all’innovazione”.