Prevenzione: oltre 4 italiani su 10 non si sottopongono a controlli
La prevenzione riveste un ruolo fondamentale per la nostra salute, consentendo di giocare d’anticipo nella gestione di molte malattie, oltre a rappresentare un importante fattore di sostenibilità economica per il Servizio Sanitario Nazionale. Ma non per tutti gli italiani “prevenire è meglio che curare”, anzi. Oltre 4 connazionali su 10 non si sottopongono ad alcun controllo preventivo o screening: tra le principali motivazioni, la mancanza di consapevolezza e sensibilità sul tema e le disponibilità economiche limitate.
Questo il quadro che emerge dall’ultima edizione dello STADA Health Report, un’ampia indagine online condotta tra marzo e aprile 2023 da Human8, per conto del Gruppo STADA, su un campione rappresentativo di 32.000 persone in 16 Paesi – Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Italia, Kazakistan, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Spagna, Svizzera, Regno Unito e Uzbekistan. I risultati italiani sono stati presentati oggi in occasione di una conferenza stampa a Milano.
Nel dettaglio, il 42% degli italiani non effettua nessun check up, mentre circa metà del campione intervistato aderisce solo ad alcune attività di prevenzione: tra i controlli medici più diffusi, le visite odontoiatriche e gli esami del sangue; percentuali più basse di adesione per quanto riguarda gli screening per il tumore all’intestino e per il tumore della pelle e la gastroscopia. Si registrano, inoltre, alcune differenze di genere: le donne risultano essere più propense a sottoporsi a visite ginecologiche o a programmi di screening per il tumore alla mammella, mentre poco più di 4 italiani su 10 di età superiore ai 55 anni partecipa a screening della prostata e solo il 9% degli uomini si sottopone a controlli per il tumore ai testicoli.
Ma quali sono gli ostacoli che impediscono una più ampia adesione ai controlli sanitari? Per il 29% degli intervistati la causa principale è la mancanza di conoscenza di quali controlli effettuare o la scarsa disponibilità economica, mentre il 18% lamenta la mancanza di tempo e il 16% sostiene di non aver bisogno di sottoporsi ad alcune attività di prevenzione.
“Mentre il Report dello scorso anno ha mostrato come il Covid-19 abbia avuto un impatto significativo sulla salute mentale e fisica degli italiani, quest’anno il focus dello STADA Health Report è sulla prevenzione. Abbiamo intervistato 2.000 italiani e i risultati evidenziano una significativa distanza tra l’importanza di adottare misure preventive e il numero di italiani che si sottopone effettivamente a controlli preventivi adeguati”, afferma Luca Vitaloni, Senior Research Manager Human8. “In particolare, abbiamo osservato che oltre il 40% degli italiani non si presenta ad alcun controllo medico e che quasi 1 italiano su 3 non è nemmeno consapevole che potrebbe sottoporsi a dei controlli o non se li può permettere.
Siamo davvero grati della partnership con il Gruppo STADA e auspichiamo che i dati di questa ricerca contribuiscano ulteriormente alla mission dell’azienda di prendersi cura della salute delle persone.”
Non ci sono, però, solo dati scoraggianti: il Report evidenzia anche alcuni risultati positivi.
Inaspettatamente, nonostante l’attuale contesto storico, il benessere mentale degli italiani è migliorato. Il 70% degli intervistati dichiara che la propria salute psichica è “buona” o “molto buona”, registrando un + 10% rispetto al 2022: un trend in crescita che si riscontra anche negli altri Paesi coinvolti nella survey.
Anche la qualità del sonno è migliorata: 2 italiani su 3 sostengono di riposare bene durante la notte.
Non mancano, comunque, le preoccupazioni che solitamente sono discusse in privato, in famiglia o nella propria cerchia di amici, anche se 1 italiano su 4 preferisce non confidarsi con nessuno.
Un altro topic analizzato dallo STADA Health Report è il livello di soddisfazione degli italiani nei confronti del sistema sanitario. Come negli altri Stati, anche nel nostro Paese si registra un calo della fiducia dei cittadini, passando dal 69% nel 2021 al 51% nel 2023, posizionando l’Italia al terz’ultimo posto, seguita solo dalla Serbia e dalla Polonia. A preoccupare 1 nostro connazionale su 3 è la difficoltà di approvvigionamento dei farmaci.
Di contro, gli italiani sono tra i più fedeli in Europa alla farmacia e 2 su 5 sono favorevoli alla vaccinazione presso questo presidio sanitario, con una percentuale di gran lunga superiore alla media europea. Infine, l’Italia è nella “top 3” per quanto riguarda l’uso della ricetta elettronica.
“Ancora una volta lo STADA Health Report ci consente di avere a disposizione dati utili per fare un’attenta riflessione sui reali bisogni di salute dei cittadini. In particolare, ciò che emerge in maniera molto chiara nell’edizione di quest’anno è quanto ancora si debba fare in termini di prevenzione: uno sforzo che deve coinvolgere tutti, Istituzioni, operatori sanitari e aziende“, conclude Salvatore Butti, General Manager & Managing Director di EG STADA Group. “Da anni noi di EG STADA ci impegniamo per sensibilizzare la collettività sull’importanza di una corretta attività di prevenzione sostenendo giornate di screening in farmacia e supportando il ‘Tour della Salute’, l’evento itinerante che offre la possibilità di sottoporsi gratuitamente a consulti medici. È anche grazie a questi progetti di sostenibilità sociale che riusciamo a dare concretezza alla nostra purpose, ‘Caring for People’s Health as a Trusted Partner‘“.