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Presentato a Venezia il “Modello Italia” contro le malattie infettive

L’Italia si conferma protagonista nella lotta contro le malattie infettive, dimostrando un approccio innovativo che integra ricerca, tecnologia e collaborazione internazionale. Il nostro Paese sarà protagonista della seconda edizione del Simposio Internazionale “Top 5 in Infectious Diseases”, organizzato da Nadirex International, che si svolge dal 3 al 5 aprile, presso il Monaco Gran Canal Hotel di Venezia. L’evento accoglie oltre 200 specialisti da tutto il mondo e pone l’accento sui progressi più recenti, come nuovi antibiotici contro germi multiresistenti, farmaci long acting per la terapia antiretrovirale e la profilassi dell’HIV. La partecipazione di numerosi ospiti stranieri, di rappresentanze istituzionali, ma anche del mondo dell’impresa e dei pazienti renderà il convegno un palcoscenico d’eccellenza per discutere delle sfide attuali e future dell’infettivologia.

Il convegno affronta tematiche innovative come la metodologia della ricerca clinica e l’applicazione dell’IA per diagnosi tempestive e accurate; l’uso ottimale dei nuovi antibiotici contro l’antimicrobico resistenza; approcci personalizzati nella profilassi e nel trattamento dell’HIV; nuove strategie per infezioni emergenti; risposte innovative alle infezioni fungine multiresistenti. Presidente del Convegno è il Prof. Marco Falcone (nella foto), Consigliere SIMIT  e Professore Ordinario di Malattie Infettive, Università di Pisa; la Segreteria scientifica è composta dal Prof. Alberto Borghetti, Professore Associato di Malattie Infettive AOUP Pisa; Prof.ssa Annamaria Cattelan, Direttore UOC Malattie Infettive AOU Padova; Prof.ssa Cristina Mussini, Vicepresidente SIMIT; Sandro Panese, Direttore del reparto di Malattie infettive e tropicali, Ospedali Venezia e Mestre; Giusy Tiseo, infettivologia AOUP Pisa.

Tra le figure di spicco presenti, vi sono tre presidenti di società scientifiche internazionali: il Prof. belga Jan De Waele della European Society of Intensive Care Medicine; la Prof.ssa libanese Souha Kanj della International Society of Antimicrobial Chemotherapy; il Prof. danese Robert Skov della European Society for Clinical Microbiology and Infectious Diseases. Tra gli altri, vi sono anche il Prof. Joseph Ross – Yale University, New Haven; il Prof. David Paterson da Singapore.

Nella sessione istituzionale, al contributo del Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato focalizzato sulle attività portate avanti dopo il G7, sono seguiti gli interventi del ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso; di Maria Rosaria Campitiello, Capo del Dipartimento della prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie, Ministero della Salute; del Prof. Francesco Saverio Mennini, Capo Dipartimento della programmazione, dei dispositivi medici, del farmaco e delle politiche in favore del SSN, Ministero della Salute; del Sen. Francesco Zaffini, Presidente 10ª Commissione Affari Sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale; del Sen. Fausto Orsomarso, membro 6ª Commissione permanente, Finanze e tesoro, nonché presidente dell’Intergruppo parlamentare per la Prevenzione e Controllo delle Malattie Infettive e Tropicali, oltre a numerosi esponenti del mondo industriale farmaceutico.

Porterà la propria testimonianza Sandro Busetto, l’operaio veneziano che nel 2024 fu coinvolto nell’esplosione alla centrale idroelettrica di Enel Green Power di Suviana (BO) e successivamente ricoverato nella Rianimazione del Centro ustioni di Cisanello, a Pisa, dove fu vittima di infezioni nosocomiali da cui fu salvato solo grazie all’impiego delle più moderne molecole.

Gli infettivologi italiani potranno valorizzare il proprio lavoro proponendo una soluzione proprio laddove l’Italia è maglia nera, ossia l’antibiotico resistenza e le infezioni correlate all’assistenza: “Resistimit”, la piattaforma volta a identificare i microrganismi multiresistenti e a debellarli per limitare le infezioni nosocomiali, si candida infatti a modello anche per altri paesi.

“L’antibiotico resistenza si conferma una delle principali minacce per la salute pubblica a livello globale – sottolinea il Prof. Marco Falcone – Sebbene i dati collochino l’Italia tra i Paesi europei con le peggiori performance, possiamo vantare una best practice con la piattaforma clinica Resistimit, composta da un registro nazionale dinamico finalizzato a creare un sistema di sorveglianza e condivisione di dati su trend epidemiologici, e da un software per la messa in rete di questi dati con finalità predittive. Finora con Resistimit abbiamo analizzato già i dati di oltre 1.100 pazienti di 40 ospedali italiani di tutto il territorio nazionale colpiti da infezione grave da batteri gram negativi. A breve saremo in grado di presentare questi dati alle istituzioni italiane e straniere oltre che alla comunità scientifica internazionale. Finora abbiamo rilevato globalmente una mortalità a 30 giorni pari al 17.6%, ma con importanti variazioni a seconda della specie batterica causa dell’infezione, con picchi del 22-23% con Klebsiella pneumoniae, del 37% per Acinetobacter baumannii, del 43% per Stenotrophomonas maltophilia. L’obiettivo adesso è di ampliare il numero di pazienti esaminati e usare tutti gli strumenti a disposizione per contenere queste infezioni”.

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