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Nel 2023 sono più di 7 milioni le persone affette da demenza all’interno dell’Unione Europee e si prevede che questo numero raddoppierà, raggiungendo i 14 milioni nel 2050. Questo comporterà un enorme onere per i sistemi sanitari, sia in termini di risorse umane che finanziarie. Attualmente non esiste una cura per l’Alzheimer, anche se la ricerca di potenziali trattamenti si sta rivelando promettente, la previsione è che questi farmaci saranno più efficaci nelle fasi iniziali della malattia.

“La demenza influisce su tanti aspetti della vita: nella salute, nell’occupazione lavorativa, nelle relazioni e nelle questioni economiche, con ripercussioni non solo sulla persona affetta da demenza, ma anche sulle famiglie e su chi presta assistenza. È essenziale che le persone colpite da demenza abbiano accesso a una diagnosi e a un trattamento tempestivi, in particolare mentre si compiono progressi significativi nello sviluppo di farmaci che modificano la malattia”, ha dichiarato Dianne Gove, Direttore per il coinvolgimento pubblico e l’etica di Alzheimer Europe.

E’ alla luce di queste premesse che PREDICTOM, iniziativa internazionale intersettoriale per avvicinare la diagnostica della demenza al grande pubblico, sta sviluppando una piattaforma di screening AI in grado di identificare gli individui a rischio di sviluppare la demenza, anche prima che i sintomi si manifestino.

“Individuare i primi segni di demenza è fondamentale per rallentarne la progressione. Purtroppo, la maggior parte delle persone a rischio non viene identificata in tempo. La nostra piattaforma cerca di cambiare questa situazione consentendo una scoperta precoce, permettendo un intervento tempestivo e un trattamento preventivo”, ha dichiarato Dag Aarsland, promotore del progetto, e professore di psichiatria della vecchiaia al King’s College di Londra e responsabile della ricerca presso l’ospedale universitario di Stavanger. “Se il nostro progetto avrà successo, ci saranno risparmi significativi sia in termini di costi che di tempo”.

Un aspetto cruciale del progetto PREDICTOM è che gran parte dello screening potrà essere eseguito dai pazienti nel comfort delle loro case. Avviando infatti il processo a domicilio, PREDICTOM mira a ridurre la pressione sui servizi sanitari e i costi associati. I biomarcatori, tra cui saliva, feci, marcatori digitali e sangue (tramite prick-test), saranno raccolti a casa dei partecipanti o negli uffici dei medici di base, snellendo così il processo tradizionalmente svolto in ospedali o cliniche specializzate.

A prendere parte al progetto sperimentale PREDICTOM saranno più di 4.000 partecipanti e i campioni si baseranno su un pool di persone provenienti dai precedenti progetti PROTECT UK, PROTECT Norway e Radar-AD, oltre a persone provenienti dal bacino di utenza di altri centri partecipanti in Germania, Francia, Svizzera, Belgio e Spagna.

“Il potenziale di questo progetto: sviluppare e testare un nuovo approccio alla raccolta di campioni biologici, combinato con l’uso di una previsione del rischio di demenza basata sull’intelligenza artificiale, non solo sarà utile per la gestione efficace della demenza a livello nazionale ed europeo, ma contribuirà anche a rendere lo screening e la diagnosi più accessibili e adatti alle esigenze dei singoli pazienti” ha aggiunto Dianne Gove.

Dopo la raccolta a domicilio, i campioni saranno inviati a PREDICTOM, dove la loro piattaforma dedicata elaborerà i dati dei partecipanti, integrando sangue, liquido cerebrospinale, imaging, elettrofisiologia e biomarcatori digitali. Gli algoritmi di intelligenza artificiale genereranno quindi una valutazione del rischio, diagnosi precoci e prognosi, gettando le basi per un intervento e un trattamento precoci.

“GE HealthCare è onorata ed entusiasta di assumere il ruolo di leader industriale in questa impresa vitale, che offre speranza a coloro che potrebbero trovarsi di fronte a una diagnosi di malattia di Alzheimer e fornisce soluzioni innovative lungo il percorso del paziente” ha dichiarato Timo Schirmer, Direttore del GE HealthCare MR Applied Science Lab Europe. “L’innovazione prospera con l’incrocio di più discipline, dove la fusione di idee e competenze dà vita a soluzioni nuove e rivoluzionarie”.

PREDICTOM è guidato da un insieme di 30 partner provenienti da università, aziende, società civile e ospedali, sostenuto da 21 milioni di euro di finanziamenti. Il consorzio comprende partner di 15 Paesi europei, asiatici e americani ed è guidato dallo Stavanger University Hospital.

Il progetto fa parte dell’Innovative Health Initiative, un partenariato pubblico-privato tra l’Unione Europea e le industrie europee delle scienze della vita. Il finanziamento dell’UE è fornito da Horizon Europe, mentre il restante finanziamento per questo progetto proviene da Novo Nordisk A/S, GN Hearing A/S, Pharmacoidea Hungary, GE HealthCare, Siemens Healthineers, Icometrix Nv Belgium, ALZpath Inc USA, Università di Ginevra, Altoida Inc USA, BrainCheck Inc USA, Muhdo Health Ltd e UK Research and Innovation.

“Siamo molto soddisfatti di poter contare su un team così solido, con competenze di prim’ordine che spaziano in diversi settori, tra cui l’informatica, l’intelligenza artificiale, la medicina, la ricerca sull’invecchiamento, e professionisti provenienti da piccole e grandi imprese”, ha concluso Dag Aarsland.