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Il Centro Riferimento Trapianti dell’Emilia-Romagna, struttura della Regione che ha sede presso il Policlinico di Sant’Orsola, da oggi avrà a disposizione il doppio della superficie, oltre 240 metri quadrati completamente ristrutturati al primo piano del padiglione 5. Ci sono spazi aperti per le attività di coordinamento, un locale per i colloqui, sala riunioni, studi medici e direzionale, aree di segreteria e accoglienza, locali di supporto e archivio. La nuova sede sorge nei locali della ex radiologia, non più in uso, ed è stata realizzata grazie ad un investimento complessivo di 326mila euro, finanziati dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna nell’ambito del programma delle manutenzioni straordinarie.
Nell’occasione dell’inaugurazione è stato anche presentato il Report annuale sull’attività di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule in Emilia-Romagna: lo scorso anno sono stati effettuati 339 trapianti, con un paziente su tre arrivato da fuori regione.
Il Centro gestisce le reti delle persone in attesa di trapianto; coordina le attività di prelievo in collaborazione con i coordinatori locali; assicura il controllo sull’esecuzione dei test immunologici necessari per il trapianto; assegna gli organi in base alle priorità delle liste delle persone in attesa di trapianto; coordina il trasporto dei campioni biologici, delle equipe sanitarie e degli organi e dei tessuti nel territorio di competenza; cura i rapporti di collaborazione con le autorità sanitarie del territorio di competenza e con le associazioni di volontariato. Svolge, quindi, un ruolo determinante per l’attività di donazione e trapianto che si effettua su tutto il territorio regionale.
Sotto le cifre record del 2016, ma comunque sopra i risultati raggiunti negli anni precedenti e nettamente sopra le medie nazionali. La donazione di organi, cellule e tessuti rimane alta anche nel 2017 in Emilia-Romagna, anche se non ancora in grado di rispondere totalmente ai bisogni crescenti della popolazione. Soprattutto perché i Centri regionali restano fortemente attrattivi per pazienti provenienti da altre parti del Paese: tra i 339 trapianti effettuati lo scorso anno, oltre uno su tre hanno interessato residenti fuori regione. Dati che appaiono sostanzialmente confermati dagli andamenti rilevati nel primo semestre 2018, soprattutto rispetto ai trapianti.
Nel 2017 i donatori segnalati sono stati 238, 4 in più rispetto al 2016, ma i donatori utilizzati sono stati 122, 20 in meno rispetto al 2016. Questo scarto è dovuto principalmente all’aumento dell’età media dei donatori e ad un conseguente aumento di inidoneità. L’indice per milione di popolazione per i donatori utilizzati rimane comunque quasi 4 punti sopra la media nazionale.
Sono 19 le Rianimazioni regionali che hanno segnalato potenziali donatori. Tra quelle dotate di Neurorianimazione e Neurochirurgie spiccano il Bufalini di Cesena con 46 segnalazioni, seguito da Modena-Baggiovara con 33 e da Reggio Emilia con 29; tra quelle prive si segnalano Ravenna con 12 segnalazioni e il Sant’Orsola con 10. Le opposizioni complessivamente sono state 67, 6 in più del 2016.
Nel 2017 è proseguito il lavoro per le donazioni a cuore fermo: sono stati segnalati 2 donatori a Cesena e 1 a Baggiovara, che hanno generato 7 trapianti a Bologna e 1 a Modena.
Nel 2017 sono diminuiti i trapianti rispetto al precedente anno record, per tutti gli organi, tranne i polmoni rimasti stabili a quota 6: sono stati effettuati 181 trapianti di rene; 20 di cuore di cui 4 pediatrici, tutti al Sant’Orsola; 132 di fegato; 6 di polmone, tutti al Sant’Orsola. Su 339 trapianti effettuati, 129 hanno interessato pazienti provenienti da fuori regione. I pazienti in lista d’attesa sono passati da 1.072 a 1.143.
Continua per le donazioni la dinamica già rilevata nel 2017: aumentano, in modo anche consistente, le segnalazioni, mentre diminuiscono le donazioni utilizzate, da 67 a 65. Le opposizioni sono passate da 34 a 38, diminuendo comunque in percentuale.
I trapianti sono rimasti sostanzialmente stabili, passando da 183 a 181: quelli di fegato sono scesi da 67 a 60, mentre tutti gli altri sono in leggero sviluppo, passando quelli di cuore al Sant’Orsola da 9 a 12, di rene da 113 a 117 e quelli di polmone da 3 a 4.